Per protestare contro la novità dei cosiddetti esami inutili, ovvero visite mediche e analisi a pagamento se non prescritte per necessità, introdotta nella Sanità in nome della spending review, i medici saranno in sciopero a novembre: sia i medici di famiglia che quelli ospedalieri, di certo supportati dagli altri operatori sanitari e da molti cittadini, si stanno organizzando per far sentire la propria voce al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e al governo Renzi tutto, rei di questo ennesimo atto che rende la vita più difficile e costosa alla gente comune.

Nell'articolo Quali esami medici saranno a pagamento potete visionare le tipologie di prestazione sanitarie coinvolte nel provvedimento, quegli esami inutili (ritenuti inutili da chi non è medico...) che i dottori dovranno giustificare per filo e per segno se li prescriveranno ai propri pazienti, pena l'incorrere in sanzioni amministrative ed economiche. Si tratta in realtà di molte visite e analisi comunissime che certe categorie come gli anziani o i bambini o gli allergici o... fanno anche solo per controllo, per verificare che non ci siano peggioramenti della loro condizione di salute, ma che per i “controllori dei conti” non devono più essere gratuiti perchè non di vitale e immediata importanza (che poi gratuiti non sono, visto che sono finanziati con le tasse: ma evidentemente è meglio scialacquare...

ehm, spendere i soldi pubblici in altra maniera).

Medici in sciopero contro gli "esami inutili": il governo Renzi smantella il Welfare State, ancora

Il Decreto Enti Locali 78/2015, contenente appunto le nuove norme sugli “esami inutili” e le sanzioni per i medici, è stato illutrato dal ministro Lorenzin due giorni fa ai sindacati e subito sono scattate le proteste.

Lo scioperi dei medici e del comparto Sanità tutto è sempre più probabile: è sì vero che la salute pubblica è un grosso problema finanziario per l'Italia, inutile girarci intorno, è un pozzo senza fondo a causa degli sprechi e delle innefficienze, ma il governo Renzi si conferma ancora una volta il degno erede della classica Politica dei tagli lineari, delle spese da far ricadere sui cittadini, dei giri di parole per intortare i cittadini.

Su 1700 prestazioni sanitarie gratuite saranno 208 a diventare a pagamento per i pazienti: Tac, risonanze agli arti, esame del colesterolo, interventi odontoiatrici... i medici dovranno giustificare per filo e per segno perchè li ritengono necessari per l'assistito e quindi a carico del Servizio Sanitario Nazionale, rispettando ovviamente le linee-guida imposte dall'alto dal Ministeo della Salute.

Come dice Luigi Conte, presidente degli Ordini dei Medici, “Siamo preoccupati per il definanziamento della sanità”; l'Associazione Medici Dirigenti afferma che “Non possono decidere i politici quali esami far fare ai pazienti”; già arrivano i primi appoggi popolari ovviamente: “le associazioni di cittadini e pazienti si uniscono ai sindacati” afferma Cittadinanzattiva.

Vabbè, giusto per dovere di cronaca riportiamo anche le dichiarazioni di Pier Luigi Bersani del PD e di Luca Zaia della Lega Nord: “Su fisco e sanità ci sarà da discutere e discuteremo” afferma l'ex segretario del Partito Democratico (sì discutete discutete, come state facendo sulla riforma delle pensionie tanto altro, poi alla fine la spunta sempre Renzi), “208 inutili schiaffi ai malati e ai prescrittori” commenta invece il governatore del Veneto, come se fosse importante.