Benchè è la prima volta che la Codacons prepara un ricorso contro un decreto del Governo che il 22 novembre scorso ha salvato banca Carife, Banca Etruria, Carichieti e Banca Marche dal fallimento, c’era da aspettarselo. L’atto giudiziario mira a tutelare quelle 130 mila famiglie che hanno visto andare in fumo molti dei loro soldi. Soldi che avevano investito in azioni e obbligazioni subordinate il cui valore è stato azzerato da un giorno all’altro. Il Codacons non se ne starà con le mani in mano dunque. Intanto il Governo ha avviato una verifica sulle concrete misure che possono esser messe in atto per ridurre gli effetti negativi del meccanismo di risoluzione sulla componente più debole degli investitori coinvolti, ovvero proprio i titolari di obbligazioni subordinate.
Misure a cui forse si sarebbe dovuto pensare prima e che come annunciato da vice ministro dell'Economia, Enrico Morando non prevedono di certo l’azzeramento del valore dei titolo obbligazionari acquistati. A tutelare tutti quegli investitori che hanno agito senza una sufficiente consapevolezza del livello di rischio del prodotto acquistato ci pensano anche altre associazioni che dopo le disperate richieste di aiuto stanno confezionando delle azioni risarcitorie collettive ad hoc.
Quali le iniziative legali di Federconsumatori e Adusbef?
Imminente è infatti il ricorso al Tar del Lazio degli avvocati Federico Tedeschini e Lucio Golino di Adusbef (Associazione difesa consumatori ed utenti bancari, finanziari ed assicurativi) e Federconsumatori.
Questi stessi avvocati avevano già presentato un altro ricorso al Tar del Lazio contro la riforma delle banche popolari, che prevede la trasformazione in Spa degli istituti bancari con attivi superiori ad 8 miliardi. Con tale azione legale, gli avvocati che si sono schierati a favore dei piccoli risparmiatori si preparano però ad una battaglia ancora più dura.
L’obiettivo è quello di richiedere ed ottenere la sospensiva dei provvedimenti di Bankitalia che hanno annullato i titoli azionari ed obbligazionari nell’ambito dell’operazione di salvataggio delle 4 banche. Si tratta dunque di una battaglia di civiltà a tutela dei diritti di azionisti e obbligazionisti contro un sistema bancario che anche grazie alla stessa Bankitalia ha, in questo caso, procurato un importante dissesto e svalutazione di titoli finanziari.
A fare più rabbia, a detta dei legali è il fatto che i possessori di quei titoli sono semplici cittadini che hanno avuto la sfortuna di fidarsi di banche che gli hanno semplicemente consigliato un prodotto finanziario senza metterli al corrente della rischiosità dello stesso.
Cosa ha in mente il Codacons?
Il Codacons ha lanciato un'azione legale collettiva in favore dei risparmiatori di Carife, Banca Etruria, Carichieti e Banca Marche. Questa class action mira in sostanza a promuovere un’azione risarcitoria contro i vertici delle 4 banche, della bad bank e delle banche ponte e forse anche dei revisori. Quello a cui si punta è ottenere il recupero integrale dei soldi investiti in azioni e obbligazioni subordinate da 130 mila famiglie, sempre previa valutazione specifica della posizione di ciascun investitore.
Il Codacons nei prossimi giorni deciderà quindi se agire in sede civile, penale ed amministrativa proprio per evitare l’azzeramento di azioni e obbligazioni mentre il valore reale delle 4 banche salvate viene creato e ripartito a favore di nuove banche in cui non partecipano i medesimi azionisti ed obbligazionisti.