La disoccupazione è una piaga sociale che fa parte della vita economica di un popolo, in particolare quando il trend dell'economia di una nazione segue una fase calante o di crisi. I governi affrontano la situazione di disagio che ne deriva attraverso manovre inserite nella legge finanziaria, e i vari governatori che si susseguono incoraggiano il popolo con risultati di ripresa, statistiche, o piani studiati appositamente per l'immediato futuro. Ecco dunque il piano anti-disoccupazione che lo Stato attualmente prevede di attuare.

Il sistema per la ricollocazione del lavoratore

In seguito al Jobs Act è nata un'Agenzia pubblica, l'Anpal (Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro), la sua missione è dunque l'occupazione. Con il nuovo piano contro la crisi occupazionale l'organo in questione darà il via alla creazione di un sistema di raccolta informazioni secondo il quale ogni disoccupato avrà un proprio profilo. Gli sarà assegnato un voto, che sarà decisivo affinché possa ricevere un assegno detto di ricollocazione. Lo scopo dunque sarà quello di slegare il lavoratore che ha perso il lavoro da una temporanea rendita mensile come il Naspi, ovvero il sussidio di disoccupazione, ma favorire il suo rientro nel mercato del lavoro.

In Adnkronos si evince la logica alla base del voto assegnato al disoccupato ovvero: "Tanto più alta è la distanza del disoccupato dal mercato del lavoro, tanto più elevato sarà l'assegno e quindi l'aiuto a rientrare nel mercato".

Non viene ancora precisato nel dettaglio come funziona, l'unica cosa certa è che il disoccupato dovrà accedere al sito dell'Anpal per fornire i dati necessari a stilare il suo profilo, tra cui la sua provenienza, le sue competenze e da quanto tempo è disoccupato.

L'attuazione del provvedimento dovrebbe avvenire entro il 2016 e i fondi necessari alla realizzazione del progetto dovrebbero provenire dalla eliminazione degli sprechi e dalla riduzione del divario tra soldi destinati agli ammortizzatori sociali e denaro pubblico assegnato alle politiche attive del lavoro, ovvero il flusso monetario andrà dirottato verso queste ultime.