Durante il convegno "Obbligati a crescere", organizzato dal Messaggero e dall'Abi (Associazione bancaria italiana), ha preso la parola il vicedirettore di Bankitalia Fabio Panetta il quale,in presenza del presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, ha parlatodella mancata crescita economica delPaese, additandola come principale causadeglisquilibri che gravano sul settore bancario e sul mercato del lavoro.Èstato inoltreposto l'accento sulla necessità di favorire lo sviluppo delle imprese, diminuendo il peso delle imposte sui fattori di produzione.
Panetta:meno tasse e più investimenti
"Losforzo di riformadeve proseguire con decisione per colmare la distanza che ancora ci separa dalle principali economie". Con queste parole il vicedirettore generale di Bankitalia sottolinea la necessità di elaborare una politica orientataallo sviluppo economico permanente e duraturo, riconoscendo come tuttavia ci si ritrovi ad operare in un ambito in cui lo spazio di manovra è molto ridotto. Uno dei primi passi fondamentali consiste nel ridurre le tasse per le imprese e nell'aumentare gli investimenti, la cui efficacia, come affermato da Panetta, "sarà tanto maggiore quanto più essi saranno percepiti, all’interno del paese e da parte degli operatori economici internazionali, come parte di una coerente strategia di lungo periodo".Il ritorno a tassi di investimento più elevati, secondo il vicedirettore di Bankitalia, richiederebbe uno sforzo condiviso dall'intera nazione, la quale potrà cosìtrarre maggiormente vantaggiodal programma di riforme attuato.Il deficitnegliinvestimenti, "non è condizione inevitabile e immutabile".
'Rafforzare il sentiero della crescita'
Fabio Panetta non nasconde ilfatto che un eccessivo ritardo nella ripresa economica possa tradursi in un rischio concreto per il futuro della nostra nazione, "creando una trappola della bassa crescita" dalla quale non è facile rialzarsi. "Rafforzare il sentiero della crescita è fondamentale e urgente" tuona il vicepresidente.
Solo in questo modo sarà possibile garantire condizioni di stabilità finanziaria, favorire l'aumento del tasso dioccupazione, soprattutto tra i giovani e le donne, conseguire una distribuzione più equa dei redditi e ridurre in maniera preponderante l'incidenza del debito pubblico. "Il ritorno allo sviluppo è la chiave per avviarne il riassorbimento" insiste Panetta, in quanto è proprio la mancata crescita la causa degli squilibri economici che gravano sul nostro Paese, sia sul settore bancario che sul mercato del lavoro, provocando un aumento della povertà fra i cittadini, nonché un mancato aggiustamento dei conti pubblici.
Affinché la ripresa sia possibile, un ulteriore passo da compiere è quello della lotta all'evasione fiscale, favorendo il rispetto delle regole e sostenendo, in questo modo, la crescita coerente delle imprese italiane. Bisognerà inoltre, come ribadito dal Consiglio della Bce (Banca centrale europea), mantenere un consistente sostegno monetario. Durante le prime fasi della recessione, ha infatti ribadito Panetta, ha pesatoil peggioramento delle condizioni di accesso al credito, sottolineando come "tuttavia grazie all’azione della politica monetaria le condizioni creditizie ora non possono più essere annoverate tra gli ostacoli all'investimento".
Anche ilministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ha preso la parola durante il convegno "Obbligati a crescere",parlando del quadro macroeconomico della nota di aggiornamento al Def (Documento di economia e finanza): "Inumeri che produciamo sono basati su una valutazione attenta degli impatti, non su fantasia, né su aspettative irrealizzabili. Sono aspettative realizzabili".