Tutti abbiamo sentito parlare almeno una volta nella vita dei cosiddetti paradisi fiscali e delle società off shore, ma quanto emerge in un'inchiesta effettuata da “L'Expresso” evidenzia come il sistema bancario italiano registri più profitti in filiali aperte in questi paesi rispetto a quanto dichiarano in Italia. La bomba lanciata dal settimanale arriva puntualissimo in momento in cui Monte dei Paschi e Siena si appresta a ricevere l'ennesimo aiutino da parte dello Stato, pardon, dai contribuenti italiani. In effetti la “grande malata” MPS ha ottenuto circa 110milioni di euro di utili netti proprio in quei paesi a bassa fiscalità, e se ciò fosse poco, in molte di queste filiali non ci sono dipendenti.

Non è l'unica realtà

L’inchiesta è stata possibile grazie a una imposizione dell'UE. La quale obbliga a tutte le banche europee di pubblicare il rendiconto dei dati finanziari relativi a tutti i Paesi in cui operano. Di conseguenza dal 1º gennaio 2016 è possibile controllare minuziosamente i bilanci e tutti gli allegati. In questo modo si scopre come le malandate Popolare di Vicenza e Veneto Banca siano riuscite a ricavare, con qualche dipendente, centinaia di milioni tra l'Irlanda, Lussemburgo, Albania, Romania, Moldavia, ecc. Per quanto riguarda le big bank italiane, a farla da padrona è senz'altro Banca Mediolanum. Il gruppo di Ennio Doris e Berlusconi grazie alle pochissime tasse irlandesi possono contare con un utile netto di oltre 460milioni.

Ma neanche Intesa, Unicredit e Generali stanno a guardare. E stando al rapporto in esame, complessivamente hanno incamerato, con circa l'1% di personale regolarmente assunto, guadagni netti per il 200 milioni di euro.

Una produttività record

La sproporzione che si evince dall'inchiesta è data dalla presunta bassissima redditività delle filiali italiane di queste banche rispetto a quelle estere.

Ma a preoccupare la Commissione Europea è la costante elusione fiscale da parte delle banche. Fenomeno che denota un mancato incasso di circa 70miliardi in tasse. Tornando in Italia, L'Espresso si sofferma ancora una volta sul paradosso destato dai continui aiuti pubblici da una parte e l'elusione fiscale dall'altra.