In coincidenza della campagna elettorale per il referendum costituzionale dello scorso 4 dicembre, la Commissione Ue aveva congelato il giudizio sulla Legge di Bilancio varata in autunno dall’allora governo Renzi. Non è passato troppo tempo da quei giorni, ma è passata abbastanza acqua sotto i ponti: la netta maggioranza degli elettori ha detto no al quesito referendario, il segretario Pd non è più ministro premier di Palazzo Chigi e la campanella è stata consegnata a Paolo Gentiloni, al quale è ora arrivato il giudizio della Commissione Ue; all’Italia sono richieste correzioni alla legge di Bilancio per una cifra della manovra aggiuntiva calcolata, minimo, intorno ai 3 miliardi.
Da reperire anche in tempi ristretti da parte del ministro dell'economia Pier Carlo Padoan. Inoltre, sempre in tema economico, secondo un’analisi Bloomberg, nessuno dei governi precedenti ai mille giorni di Matteo Renzi a Palazzo Chigi avrebbe mai alzato così tanto il debito pubblico pro capite dei cittadini. Vediamo i dati nel dettaglio.
Debito pubblico: +2.617 euro pro capite il lascito del Governo Renzi
Pubblicata da “Il Fatto Quotidiano”, l’analisi di Bloomberg mostra graficamente l’andamento del debito pubblico dell’Italia nell’ultimo decennio, nel quale abbiamo visto succedersi leader di governo Romano Prodi, Silvio Berlusconi, Mario Monti, Enrico Letta e Matteo Renzi. Ebbene, con un lascito di 2.617 euro in più di debito pubblico per ogni cittadino italiano, risulta che nessun altro governo abbia mai fatto peggio di Renzi: 2110 miliardi quando si è insediato, 2230 miliardi poco prima del referendum.
Il debito pubblico da Prodi a Renzi
Tagliare il debito alle generazioni future era una delle tante promesse di Renzi. Dai calcoli dell’agenzia americana, in termini di percentuale la crescita pro capite del debito pubblico nel triennio del governo Renzi è stata del 7,6%. Una quota che pone il fiorentino come “primatista” assoluto di innalzamento del debito pubblico italiano.
Sempre in riferimento agli ultimi dieci anni presi in analisi da Bloomberg, i tre e mezzo di governo a guida Berlusconi fecero crescere il debito del 7%. Con Enrico Letta aumentò dello 0,9% ma il suo governo non arrivò ad un anno di legislatura. Nonostante le stangate fiscali aumentò con il governo tecnico di Mario Monti l’aumento fu del 5,5%. L’unico capace di far calare il debito pubblico del Paese in questo ultimo decennio resta il governo presieduto da Romano Prodi, che nel biennio tra il 2006 ed il 2008 abbassò l’asticella del 2,1%.