Downing Street annuncia che l'avvio della Brexit scatterà il 29 marzo: infatti nella lettera inviata a Bruxelles invocherà l'articolo 50 del Trattato di Lisbona che consente di uscire dall'Unione Europea.

Dall'altro lato, la commissione dichiara di essere pronta al negoziato ed il Presidente del Consiglio Tusk fa sapere che in 48 ore dall'attivazione dell' Art.50 sarà pronta la bozza delle linee guida.

L'iter prevede la notifica ufficiale all'UE tramite una lettera firmata dal primo ministro Inglese, lettera che, secondo alcuni commentatori politici, conterrà i punti salienti del piano sulla Brexit che prevede anche l'uscita dal mercato unico europeo, la ricerca di un accordo commerciale di libero scambio e le garanzie per i residenti UE nel Regno Unito conservando il principio di reciprocità per i britannici che si sono trasferiti nel continente.

Non sono pochi i nodi da sciogliere, alcuni di questi interni, vedasi la Scozia che mostra una grande insofferenza nel "subire" una simile decisione.

L'addio

L'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea è stata decisa con il Referendum del 23 giugno 2016.

Oltre 30 milioni di elettori hanno votato "LEAVE" ovvero il 51,9% con un'affluenza pari al 71,8%. In Scozia hanno prevalso i "REMAIN" con il 62% ed in Irlanda del Nord con il 55,8%.

Post attivazione dell' Art.50 del Trattato di Lisbona, il 29 marzo prossimo cominceranno i negoziati che dureranno 2 anni e porteranno a definire tutti i dettagli tecnici. Potranno essere concesse proroghe ma solo se tutti i 27 membri dell' UE saranno unanimi nella decisione.

Cosa pensano gli italiani

Tre connazionali su quattro non vedono vantaggi nella loro presenza nell'Unione, tuttavia sono consapevoli che senza l'Unione si starebbe peggio.

I cittadini chiedono che ci sia un cambio di passo nelle politiche comunitarie, in particolare sull'immigrazione, sulle questioni fiscali, occupazione e difesa del territorio.

Il risultato da un'indagine demoscopica condotta da Deloitte con Swg conferma che il 77% degli italiani ed il 64% dei cittadini europei non ha visto vantaggi dall'appartenenza del proprio paese all'UE.

Tutto questo quadro d'insieme non offre spazio ad interpretazioni; cosa ne sarà del nostro futuro nessuno è in grado di dircelo. Una cosa è certa, dal 29 marzo non sarà più la stessa Europa.