La multinazionale italiane eni ha comunicato nella giornata odierna (primo marzo 2017) i numeri relativi all'esercizio 2016. Lo scorso esercizio si è chiuso con ricavi pari a 55,76 miliardi di euro, con un calo di circa 23 miliardi rispetto ai 72,29 miliardi ottenuti nell’anno 2015. L’utile operativo adjusted (consolidato per tutte le società facenti parte del gruppo Eni) delle continuing operations si è attestato a 2,32 miliardi di euro, in flessione rispetto ai 5,71 miliardi del 2015.

In estrema sintesi, il risultato operativo netto di competenza degli azionisti Eni si presenta in rosso per 1,46 miliardi di euro, con un sensibile miglioramento rispetto alla perdita di 8,78 miliardi dell’anno precedente.

Per quanto concerne i dividendi, il consiglio di amministrazione intende proporre alla assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo di 0,8 euro per azione, confermando sostanzialmente lo stesso ammontare previsto nel 2015. La cedola dei dividendi ENI 2017, che comprende l'anticipo già versato agli azionisti a settembre 2016 (0,4 euro per azione), vedrà il pagamento del saldo in data 24 aprile 2017 (saldo cedola pari a 0,4 euro per azione).

L'Amministratore Delegato di Eni, Claudio Descalzi, ha commentato positivamente i risultati del 2016, segnalando che l'anno passato è stato l'ultimo di un triennio difficile per tutte le aziende del comparto petrolifero (oil & gas per la precisione) e che ha visto una profonda trasformazione dell'azienda per reagire alle difficoltà del mercato e all'altalena dei prezzi delle materie prime (petrolio e gas naturale).

Le prospettive per gli anni a venire sembrano essere positive; in particolare, Descalzi sottolinea che la solidità patrimoniale dell'azienda è stata preservata, mantenendo debito e leverage a livelli assolutamente sostenibili. Il mercato, che già nei giorni scorsi ha premiato ENI, sta sostenendo la crescita delle azioni con sostanziose compravendite (oltre nove milioni di azioni passate di mano nelle ultime ore).