Dal primo luglio 2017 la 'vecchia' Equitalia va in pensione. Ma la sostituta, cioè quella nuova Agenzia delle Entrate-Riscossione, sta facendo sempre più paura al contribuente italiano. Infatti, nella nuova manovra correttiva appena varata dal governo Gentiloni appaiono anche aggressive modifiche ad alcuni punti delle norme sulle riscossioni esattoriali. In particolare si tratta di due sottili accorgimenti giuridici non di poco conto, attraverso i quali, in un solo colpo diventa esattore e riscossore. Mirando soprattutto, a facilitare i pignoramenti e le espropriazioni degli immobili degli italiani.

In parole povere, con il passaggio da società privata a ente pubblico, la nuova 'super agenzia', non avrà più quei limiti di legge che le impedivano di scavare sul patrimonio e sulla vita delle imprese e dei comuni cittadini.

Filo diretto con banche dati e anagrafi

Il nuovo ente che aprirà i battenti in piena estate, sarà controllato dal Ministero del Tesoro, e come tale, concentrerà tutti i poteri che hanno le pubbliche amministrazioni. Di conseguenza, i tipici accessi limitati alle banche dati, anagrafe tributaria e finanziaria, spariranno. Ed entrerà in rapporto con i soggetti privati con forza più incisiva, grazie a quei poteri e quella autorità.

Pignoramento immobiliare

Ecco il secondo e sottilissimo accorgimento giuridico inserito nell'ultima manovra correttiva alla legge di bilancio appena approvata.

Se nel biennio 2014/2015 Equitalia aveva notificato circa 400mila preavvisi ipotecari, i numeri veri dicono che solo il 13% è andato a buon fine. Ora però, grazie alla riforma, la super Agenzia delle Entrate-Riscossione punterebbe ad incrementare ferocemente quell'esiguo 13 per cento di espropri accertati.

Per conseguirlo è stato letteralmente cancellato uno dei presupposti che ostacolava il pignoramento di un casa, e cioè, quello che stabiliva il valore minimo dell'immobile da espropriare.

E se tale valore prima era fissato in 120mila euro, da luglio in poi tale cifra andrà calcolata sul valore complessivo di tutti gli immobili intestati o cointestati al debitore. Quindi, se il soggetto passivo possiede anche una seconda casa di qualsiasi valore, ma entrambe superano i fatidici 120mila euro, a tutti gli effetti potranno essere pignorate ambedue le case.

Nuova circonferenza di debitori

Le modifiche apportate alla legge di bilancio e la nascita del nuovo ente pubblico aprirà un nuovo e ampio ventaglio di contribuenti debitori ai quali il fisco potrà pignorare, ipotecare e mettere all'asta la propria casa.

Per quanto riguarda la prima casa, a patto che si tratti veramente dell'unico immobile intestato o cointestato al debitore, e sia sia adibita ad abitazione principale non di lusso, non potrà mai essere pignorata. Tuttavia, l'erario può chiedere l'ipoteca preventiva se il debito fiscale supera i 20mila euro.