Pur dando atto della rilevanza del problema caratterizzato a livello europeo dall'elevato stock di NPL, il presidente della Consob. Giuseppe vegas, a voluto diffondere un messaggio positivo nei confronti della capacità del sistema bancario italiano di gestire internamente i propri crediti deteriorati.

Dal momento che la dismissione di questi attivi comporta tipicamente uno sconto rilevante rispetto alle prospettive di realizzo future, sarebbe opportuno evitare "svendite" che comportino il trasferimento ai terzi acquirenti di un beneficio eccessivo.

Al contempo, si dovrebbe guardare positivamente alla creazione di un mercato regolamentato dei crediti problematici che attraverso la riduzione delle asimmetrie informative possa aumentare la trasparenza e ridurre il gap tra domanda e offerta.

Le pressioni dall'Europa e l'impatto a bilancio

Secondo Vegas le crescenti pressioni da parte delle autorità per una soluzione rapida del problema. potrebbe indurre gli istituti a "svendere" questi asset che tipicamente presentano un orizzonte temporale di gestione non breve e che, di conseguenza comportano un impatto rilevante a conto economico in caso di dismissione anticipate.

DI fatto, secondo il presidente Consob la "svendita" di questi asset si tradurrebbe in un trasferimento eccessivo di risorse nei confronti degli acquirenti che costituirebbe una scelta subottimale in considerazione delle capacità esistenti all'interno degli istituti di credito per la gestione di questi asset.

Anche al fine di ridurre le frizioni che caratterizzano queste operazioni di compravendita, viene visto in ottica positiva lo sviluppo di un mercato regolamentato.

Il contrasto con le evidenze del mercato

Se pur parzialmente condivisibili, limitatamente alla necessità di maggiore trasparenza sul mercato dei NPL, le considerazioni del presidente Consob non sembrano cogliere a pieno le linee di fondo delle strategie di gestione NPL dei principali operatori di mercato: un opportuno bilanciamento tra attività di recupero (sia interno che mediante outsourcing) e operazione di dismissione.

Guardando ai tre principali gruppi bancari, osserviamo che Banco BPM sta perfezionando un'operazione di cessione all'interno del programma di riduzione dei NPL condiviso con la BCE, Unicredit, sta beneficiando di valutazioni positive come riconoscimento del coraggioso piano di smaltimento dei deteriorati e di ristrutturazione portato avanti fino a questi giorni ,mentre Intesa San Paolo dovrebbe essere vicina al closing di un'operazione da 2,5 miliardi.