La Legge di Bilancio è l’atto di Governo più importante che ci sia perché è quello che stabilisce tutti i provvedimenti di carattere economico, finanziario e politico dell’Esecutivo per l’anno successivo. Nella nuova Legge di Bilancio, nonostante l’attenzione sia del tutto o quasi sul capitolo pensioni, numerosi sono i provvedimenti che una volta approvata, segneranno profondi cambiamenti per gli italiani. Uno di questi è il paventato cambiamento dei termini di prescrizione del bollo auto. Un problema che inciderà su molti contribuenti che si trovano a non aver pagato il bollo e che potrebbero tornare ad essere debitori di questa tassa, quando sembrava non essere più dovuta.
Cosa dice la manovra finanziaria
Nella Legge di Bilancio che in questi giorni è alle Camere per la presentazione e la discussione dei classici emendamenti, spunta un provvedimento sulla prescrizione del bollo auto. Una notizia che è fuoriuscita fin dal giorno della presentazione della bozza di manovra e che se mai divenisse effettiva, peggiorerebbe la situazione relativa alla scadenza di questa tanto odiata tassa di proprietà sui veicoli a motore. La manovra ha l'obiettivo di mandare in prescrizione tutte le cartelle per le quali i contribuenti non hanno prodotto nessuna azione in contestazione, nel termine di dieci anni. Per semplificare un meccanismo che ha sempre avuto problemi di dubbia interpretazione dalle autorità chiamate a dare un giudizio sui ricorsi dei contribuenti, il Governo pare intenzionato a scegliere la via peggiorativa per i cittadini.
Tutte le cartelle non impugnate nei canonici 60 giorni dalla data di notifica scadranno in dieci anni. Di fatto viene concesso più tempo all'Agenzia delle Entrate Riscossione per provvedere a farsi pagare le cartelle esattoriali, tra le quali il bollo auto. Proprio su questa tassa la variazione sembra essere tra le peggiori, perché fino ad oggi il bollo auto si prescriveva in 3 anni.
Un norma che sarebbe dotata anche di retroattività e per esempio, un contribuente che aveva ricevuto una cartella relativa al bollo auto tre anni fa, non se la vedrà scadere a dicembre 2018, ma nel 2025.
Bollo auto e cartella
Il problema interpretativo è ancora di attualità perché come riporta il sito “leggepertutti.it”, nonostante la Corte di Cassazione in Sezioni Riunite sancisca da tempo che ogni singola tassa debba avere i propri singoli tempi di prescrizione, ci sono tribunali che adottano soluzioni diverse.
Una recente sentenza del TAR del Lazio per esempio, equipara la cartella non impugnata ad una sentenza di un giudice che legalmente si prescrive in 10 anni. Pertanto, un bollo auto evaso, una volta divenuto cartella esattoriale, cambia la sua scadenza da 3 a 10 anni. In pratica si viene a verificare la stessa situazione di un contribuente che ha deciso di impugnare la cartella e che ha perso la causa in tribunale. In quel caso, essendo stata impugnata la cartella, la sentenza del giudice che condanna il ricorrente al pagamento va in prescrizione a 10 anni di distanza. Nonostante la Cassazione abbia indicato la via della diversità delle tasse di fronte alla prescrizione, in molte regioni ed in molti tribunali, i cittadini vengono costretti a pagare arretrati decennali. Adesso il Governo vorrebbe fare chiarezza, ma come si evince facilmente, il tutto a discapito come sempre dei cittadini.