Il bonus mobili 2018, introdotto con il Decreto Legge 4 giugno 2013, n. 63 è stato prorogato dalla Legge di Bilancio 2018. Nella prossima manovra infatti fra le agevolazioni previste c’è anche quella del bonus mobili, anche detto bonus arredi. Vediamo quindi cos’è e come funziona. Tale agevolazione fiscale consiste nella possibilità di detrarre dall’Irpef i costi sostenuti per l’acquisto di grandi elettrodomestici e arredi, destinati ad allestire la propria casa dopo un intervento di ristrutturazione. La detrazione Irpef è pari al 50% ed è fissato in 10mila euro l’importo che si può detrarre.

Tale limite viene ripartito in 10 rate annuali di pari importo. Un pò come per il bonus ristrutturazioni 2018, un’altra agevolazione fiscale che prevede una detrazione Irpef del 50% per i lavori edili eseguiti fino il 31 dicembre 2018.

Chi sono i destinatari?

Il bonus mobili spetta anche al coniuge, i parenti entro il 3° grado e gli affini entro il 2° grado sempre se conviventi con il proprietario. Sia i proprietari, gli affittuari, i nudi proprietari, gli imprenditori, le società semplici, le snc che hanno ristrutturato casa il 1° gennaio 2017 o nel 2018 possono usufruire di tale agevolano fiscale. Se la ristrutturazione risale al 2016, si può usufruire di tale agevolazione solo se gli arredi e i grandi elettrodomestici saranno acquistati entro dicembre 2017.

Nel consegue che cronologicamente parlano prima si deve procedere a ristrutturare l’immobile e poi si devono acquistare i beni.L'inizio dei lavori deve essere documentato con un'autocertificazione o Dia, Scia, Cil o Cila. Fra l’elenco degli arredi su cui si può usufruire del bonus ci sono anche i letti, le cassettiere, i comodini, i divani, l’arredamento per la cucina e il soggiorno.

Restano esclusi il parquet e i tendaggi. Anche per gli elettrodomestici di classe non inferiore alla A + (A per i forni) si può usufruire del bonus ( la lavastoviglie, lavatrici, condizionatori). Nella detrazione è possibile includere anche le spese del trasporto e del montaggio dei beni.

Per le modalità dei pagamenti, occorrerà utilizzare strumenti tracciabili, ovvero bonifici, pagamenti con carte di credito o carte di debito bancomat.

Non è contemplato invece il pagamento attraverso moneta contante o assegno bancario.

Quai documenti occorre conservare e quali sono gli altri bonus 2018?

Ai fini fiscali la data di pagamento è quella indicata nella ricevuta di avvenuta transazione. La documentazione da possedere per dimostrare che i lavori di ristrutturazione edilizia siano stati veramente eseguiti è :

  • dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà: della data di inizio dei lavori e del tipo di interventi realizzati,
  • ricevuta del bonifico, che attesti i dati del richiedente la detrazione, il CF del beneficiario, la causale del versamento, la data nonché il numero della fattura,
  • ricevuta di avvenuta transazione (se si utilizza la carta di credito o di debito);

Ricordiamo che la legge di Bilancio 2018 ha introdotto anche altri bonus tra cui l’ecobonus 2018: che riguarda la riqualificazione energetica degli edifici.

Chi installa schermature solari, infissi, e caldaie a condensazione e biomassa può usufruire della detrazione del 65% fino al 31 dicembre 2017. Dal 1° gennaio 2018 lo sconto fiscale scenderà al 50%. Gli incentivi per i lavori sulle parti comuni dei condomìni proseguiranno fino al 31.12.2021

Infine segnaliamo che c’è anche il bonus verde: ovvero un nuovo incentivo che prevede la detrazione al 36% per un massimo di 5mila euro per chi sostiene spese per sistemare di terrazzi, giardini, balconi anche condominiali fino al 2018.