Dopo mesi di polemiche e di sollecitazioni da parte di tutte le categorie professionali nei confronti del Governo, nel corso della scorsa notte si è arrivati ad una soluzione definitiva con l'approvazione di un emendamento al Dl Fiscale che amplia la portata dell'equo compenso a tutte le Professioni indistintamente, sia che appartengano ad un ordine professionale sia che non vi appartengano. Vediamo di capire meglio quali sono le conseguenze di questa importante decisione.
Le conseguenze immediate
La prima e più scontata delle conseguenze è che da oggi qualunque committente, sia pubblico che privato, dovrà garantire il pieno rispetto del principio dell'equo compenso.
Di conseguenza, non sarà più possibile stipulare contratti di lavoro o richiedenti prestazioni professionali dove il compenso sia prettamente simbolico e fissato, ad esempio, ad 1 euro. Strettamente collegato a questo risultato ve ne è un'altro. E cioè che la pubblica amministrazione non potrà più indire bandi pubblici per ricercare figure professionali che prestino la propria opera gratuitamente.
Le reazioni delle varie forze politiche
A dare la notizia dell'approvazione dell'emendamento sull'estensione a tutte le categorie professionali sono stati il Sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta e la Sottosegretaria alla Giustizia Federica Chiavaroli. La notizia è stata commentata molto positivamente dal Ministro dell'Ambiente e Vicesegretario del Pd, Maurizio Martina, che ha posto l'accento sulla tutela così fornita alle varie categorie professionali anche attraverso l'adozione di parametri inderogabili da rispettare anche nei confronti della categoria degli Avvocati.
Viene, inoltre, ribadita la centralità della qualità del lavoro e delle prestazioni fornite al cliente finale.
Profonda soddisfazione è stata espressa anche da Forza Italia che, attraverso il responsabile per i rapporti con le Professioni, Andrea Mandelli, rivendica la battaglia portata avanti da almeno 5 anni e conclusasi con l'approvazione di questo emendamento.
Anche se, subito, dopo parla di primo passo nella giusta direzione e di voler vedere la cosa dal lato positivo. Secondo il responsabile azzurro, infatti, si poteva fare di più. Ad esempio, rendendo il testo meno rigido e prevedendo un esplicito riconoscimento degli usi più rilevanti per stabilire correttamente l'equità del compenso sopratutto per le professioni non ordinistiche.