Negli ultimi giorni ha fatto clamore la notizia riguardante i contatori dei termosifoni, che entrerebbero in funzione anche d'estate nonostante non vengano accesi, causando un danno economico all'utente, che si ritrova a dover pagare una bolletta a fronte di un consumo in realtà inesistente. A denunciarlo il mensile Il Salvagente, ripreso dai maggiori quotidiani nazionali, tra cui anche Repubblica. La spiegazione c'è, ed è anche piuttosto semplice, così come la soluzione ma, come spesso accade in situazioni del genere, riavere i soldi non è poi così facile come si potrebbe pensare, anzi.
E la beffa si materializza in pochi istanti, senza poter far nulla per evitarne le conseguenze.
Il funzionamento dei moderni contabilizzatori
All'origine del pasticcio, per cui si paga l'utilizzo fantasma dei termosifoni anche d'estate, vi è il funzionamento dei moderni contabilizzatori di calore. Quest'ultimi sono dotati di due sensori: il primo misura la temperatura del termosifone, il secondo invece dell'aria. A questo punto, entra in gioco un altro dato, quello riferito alla differenza di gradi tra le due temperature misurate. Se vi è uno scarto superiore ai 3 gradi, il contatore inizia a girare, fino a quando la differenza si abbassa.
Una situazione al limite, ma neanche così tanto isolata come si possa credere, come testimonia la segnalazione di un lettore de Il Salvagente, da cui è scoppiato il caso a livello nazionale.
Portando un esempio concreto, si può pensare ad una giornata d'estate in cui il termosifone viene colpito direttamente dai raggi solari, che fanno salire la temperatura interna dell'acqua anche sopra i 30 gradi. Dentro la stessa stanza in cui è presente il termosifone, si registra una temperatura ugualmente superiore ai 30 gradi.
La beffa arriva di notte, quando i gradi dentro la stanza diminuiscono molto più velocemente rispetto alla temperatura dell'acqua del termosifone, andando così a creare le condizioni perfette per far scattare il contatore.
Cosa si può fare
Una soluzione semplice ma non di sicura efficacia è quella di fotografare la cifra indicata sui ripartitori di calore al termine della stagione invernale, in modo da verificare qualche mese più tardi se i contatori si siano o meno spostati rispetto. In caso affermativo, si presenta la foto all'amministratore del Condominio per poi chiedere di stornare l'eventuale aumento dal costo complessivo della spesa per il riscaldamento. Non sempre però, come spiegato in precedenza, quest'ultimo passaggio è così immediato.