Dopo il recente aggiornamento su come risalire al proprietario di un'auto grazie alla targa, ci occupiamo oggi del calcolo degli interessi sui buoni fruttiferi postali per il 2018, di termini di prescrizione e della capitalizzazione. Incominciamo col dire che i buoni fruttiferi di Poste Italiane sono dei prodotti di investimento finanziario. Quelli cartacei nominativi si prescrivono a favore dell’Emittente dopo dieci anni dalla scadenza del titolo. I bfp dematerializzati (sotto forma di scrittura contabile) non cadono in prescrizione, e l’importo sarà accreditato sul Libretto di Risparmio Postale o sul conto corrente BancoPosta degli intestatari.

Buoni postali : calcolo materiale degli interessi e tipologie

I buoni fruttiferi postali previsti quest’anno sono: il “Buono dedicato ai minori”, il “Buono Ordinario” e il “Buono 3 anni Plus”. Per tutti i 3 buoni è possibile chiedere il rimborso del capitale investito in qualsiasi momento se è presente la cosiddetta clausola CPFR. La tassazione agevolata è al 12,50%. Vediamo quindi quali sono le 3 caratteristiche di questi tre buoni.

Il “Buono dedicato ai minori” è destinato ai bambini, ma è sottoscritto dai genitori e rimane attivo fino al raggiungimento della maggiore età. Gli interessi, sono pari a un massimo di 1,50%.

Il “Buono Ordinario”, di durata 20 anni gode di un rendimento annuo lordo fino a 2,50% al ventesimo anno.

Infine il“Buono 3 anni Plus” ha rendimento annuo lordo pari allo 0,70%. In tal caso il buono fruttifero può essere estinto anche prima dei 3 anni ma senza gli interessi maturati. Ricordiamo inoltre che i buoni fruttiferi postali hanno una durata di 20 o 30 anni. E’ pari a 30 anni la durata di quelli emessi fino al 27 dicembre 2000 della serie Z.

Durano invece vent’anni quelli emessi dopo, dalla serie A1 in poi

Per calcolare con una semplice somma gli interessi maturati è possibile sia visitare la sezione del sito Poste italiane sia la sezione del sito cassa depositi e prestiti (https://www.cdp.it/clienti/risparmiatori/calcolo-rendimento-bfp/calcolo-rendimenti-bfp.kl).

Grazie al calcolatore online si può conoscere il valore del rendimento del buono fruttifero emesso negli anni 80. Bisogna stare attenti però perchè non sempre tale calcolo è esatto.

Errori contabili e truffa al cliente: ecco cosa bisogna conoscere

La problematica legata al calcolo degli interessi che si trova sul retro dei buoni emessi negli anni 80, non è da sottovalutare proprio perché non è infrequente che ci sia una discordanza fra la somma che si deve ricevere in base al calcolo degli interessi fatto a tavolino (a penna per capirci ) dal titolare del buono fruttifero postale e quello che risulta dal sito della Posta o di Cassa depositi e prestiti. In poche parole pur scorporando la ritenuta e l'imposta di bollo i conti non tornano, a causa di un evidente errore di calcolo nel sistema.

Pertanto il beneficiario del buono fruttifero riceve una somma inferiore rispetto a quella indicata sul retro del buono stesso ( si parla di centinaia di euro). In tutti questi casi i possessori di buoni fruttiferi postali, qualora si accorgano dell’errore di calcolo materiale, possono chiedere il rimborso della differenza. L’ufficio postale è infatti tenuto a rimborsare il buono in base a quanto previsto dalla tabella a tergo del buono stesso. Non sempre però ciò succede perchè recenti fatti di cronaca dimostrano il contrario, ovvero la perpetrazione di raggiri e truffe ai danni dei risparmiatori.

E’ infatti di qualche giorno fa la notizia della truffa avvenuta in provincia di Viterbo ( filiera di Castel Sant'elia) perpetrata ai danni alcuni risparmiatori che si presentavano all'ufficio postale per chiedere di incassare i buoni fruttiferi.

Il direttore della filiale provvedeva a versare non l’intera somma, ma solo una parte della stessa sul loro rapporto di conto corrente. La restante parte che doveva essere rimborsata in contanti, non veniva effettivamente consegnata personalmente al risparmiatore, confluendo sul conto del direttore.

In caso di reclamo il direttore, nei giorni successivi, riaccreditava immediatamente il denaro difendendosi dietro a presunti errori contabili. Sul suo conto i versamenti ''sospetti'' individuati dalla guardia di finanza dal 2016 al 2017 ammontano ad una cifra di circa 90.000 euro. Tutti soldi che spettavano di diritto ai possessori dei buon fruttiferi postali. Ecco perchè non fidarsi è meglio, e bisogna quindi sempre procedere in prima persona o farsi aiutare da un avvocato a calcolare materialmente gli interessi.