Ecco la prima novità del 2018, un vero e proprio 'regalo' per i consumatori italiani, che dal 1° Gennaio 2018 hanno trovato un costo aggiuntivo nello scontrino della spesa. Le buste in plastica utilizzate per acquistare frutta, verdura, carne e pesce avranno un costo che oscillerà da 0,01 a 0,03 euro cadauno. Il provvedimento in questione è stato approvato con una legge dello Stato, approvata nello scorso mese di agosto, convertendo un decreto legge denominato "Mezzogiorno".

Buste in plastica, costo e sanzioni

Si tratta senza dubbio di un ulteriore peso economico, che va a gravare sul budget familiare delle famiglie italiane.

Il costo dei sacchetti di plastica che servono per acquistare diversi alimenti di prima necessità, si aggirerà tra 1 e 3 centesimi. Se consideriamo l'elevato utilizzo di questi sacchetti, l'onere da pagare non è affatto basso. Si stima infatti che ogni famiglia spenderà in media una cifra in più che oscillerà dai 4,17 ai 12,51 euro nell'arco dell'anno. In realtà però il costo reale che i consumatori italiani dovranno sopportare, è ben più alto di quello stimato, considerato che i sacchetti biodegradabili trasparenti, serviranno anche per altri alimenti come ad esempio i prodotti congelati venduti sfusi (senza confezione), frutta secca e tutti prodotti alimentari che non vengono confezionati all'origine.

Secondo quanto dichiarato da Marco Versari, presidente di 'Assobioplastiche', il provvedimento andrebbe nella direzione della salvaguardia dell'Ambiente e non ci sarebbe alcuna speculazione o manovra a danno dei consumatori. Gli esercenti che non rispetteranno le regole, rischieranno multe salatissime, che si aggireranno tra i 2500 ed i 25000 euro, sino ad arrivare anche a 100mila euro per violazioni che riguardano ingenti quantitativi.

La reazione dei consumatori sul web

I consumatori non la pensano allo stesso modo e la loro reazione sui social è stata tanto veloce, quanto perentoria. I post pubblicati su questa nuova tassa a carico delle famiglie italiane, stanno facendo il giro del web in maniera esponenziale. I più furbi stanno già pensando di trovare i primi sotterfugi, per sfuggire a questa nuova norma che colpirà i portafogli italiani.

Alcuni consumatori, hanno anche pensato di applicare il codice a barre direttamente sulle arance, sulle mele o sulle pere, per evitare di utilizzare il sacchetto biodegradabile. La cosa "strana" è, che a seguito di un sondaggio realizzato da Ipsos Public Affairs, il 59% degli intervistati si è detto favorevole al costo di 2 centesimi per sacchetto, mentre solo il 13% si è dichiarato in disaccordo. La reazione della Codacons, è risultata in completa contrapposizione alle legge, che ha giudicato il provvedimento un ulteriore balzello a carico delle famiglie italiane sotto forma di tassa occulta per i consumatori italiani.

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