Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 24 maggio 2018 vedono arrivare una nuova presa di posizione da parte di Confindustria in merito alla necessità di concentrarsi meno sulle pensioni e maggiormente sul lavoro. Parole alle quali ha fatto seguito la reazione dei sindacati, che hanno ribadito le gravi conseguenze della legge Fornero ed i disagi vissuti dai cittadini a livello previdenziale. Nel frattempo dall'Inps si tornano a mettere in dubbio le coperture necessarie per avviare la quota 100 e 41, mentre dall'UE si raccomanda nuovamente un intervento correttivo sul comparto attraverso il taglio degli assegni retributivi.

Vediamo insieme tutti i dettagli al riguardo nel nostro nuovo articolo di approfondimento.

Boccia (Confindustria): serve meno enfasi sulle pensioni

Il Presidente di Confindustria si rivolge a Lega e Movimento 5 Stelle chiedendo di uscire dalla logica elettorale e di dare meno enfasi alle pensioni, per concentrare l'attenzione sul lavoro. "Le pensioni sono importanti, un diritto acquisito e sacrosanto, ma non possiamo scaricarne l'onere sui giovani, già gravati dal peso del debito pubblico", ha quindi spiegato Vincenzo Boccia. Una presa di posizione alla quale è seguita la pronta risposta dei Parlamentari 5S, per i quali "anche la riforma delle pensioni, oltre alle questioni di giustizia sociale, riguarda il lavoro".

Per i Senatori del Movimento, "si tratta, infatti, di liberare posti per le nuove generazioni, in maniera da svecchiare sia le aziende sia la Pubblica Amministrazione che hanno bisogno di guadagnare in competitività".

Camusso (CGIL): le pensioni sono un grande tema

Dalla CGIL arriva una decisa replica alle parole espresse dal Presidente di Confindustria in merito al tema pensionistico.

"Non condividiamo che le pensioni non siano un grande tema e pensiamo che il Jobs act non sia una grande riforma" ha infatti evidenziato Susanna Camusso. Secondo il Segretario generale del sindacato, il discorso su come cambiare l'Europa da dentro ha comunque offerto spunti interessanti: "ha valorizzato gli accordi che abbiamo fatto.

Credo che bisogna partire dall'applicazione di quegli accordi e poi ci saranno degli elementi di dialettica".

Capone (UGL): problema pensionistico affligge migliaia di italiani

"Come si fa a non voler dare importanza al problema delle pensioni che affligge migliaia di italiani?" Lo domanda il Segretario generale dell'UGL Paolo Capone, rispondendo alle ultime posizioni sul tema in arrivo da Confindustria. Secondo il sindacalista, è "grave non voler mettere mano alla riforma Fornero, che ha impattato negativamente sull'occupazione, nonché sul sistema previdenziale e sul relativo ingresso dei giovani nel mondo del lavoro". Motivo per il quale serve ripristinare al più presto il dialogo con i sindacati, visto che sicuramente la questione previdenziale "ha generato un grave allarme sociale, al pari del Jobs Act che ha mortificato il mercato del lavoro".

Boeri (INPS): la Quota 100 costerebbe 15 miliardi

"Un costo immediato di 15 miliardi" di euro: è il calcolo comunicato dal Presidente dell'Inps Tito Boeri in merito alle coperture necessarie per avviare il superamento della legge Fornero tramite la Quota 100 o la Quota 41 per tutti, così come previsto all'interno del programma di Governo di Lega e Movimento 5 Stelle. Secondo l'economista, mettere a regime queste opzioni potrebbe poi far salire il costo fino a 20 miliardi di euro. Si tratta di dati che emergono dalle analisi socioeconomiche compiute dell'Istituto e che non collimano con i 5 miliardi di euro stimati invece nei proclami elettorali. Per riuscire a contenere la spesa a tale cifra, "sicuramente bisogna imporre altre condizioni", ha quindi concluso Boeri.

La raccomandazione dell'UE: tagliare gli assegni retributivi

Da Bruxelles arrivano nuove richieste di intervento in merito al comparto previdenziale ed in particolare agli assegni retributivi. All'interno dell'undicesima raccomandazione studiata in modo specifico per l'Italia, si legge infatti che la spesa sociale potrebbe beneficiare di risparmi importanti qualora si riducessero gli importi delle pensioni più alte calcolate secondo il sistema retributivo. Un meccanismo che riuscirebbe ad ottenere tali risultati "rispettando i principi di equità e di proporzionalità, considerevoli risparmi potrebbero essere conseguiti intervenendo sui diritti alle pensioni più alte, non corrispondenti ai contributi versati".

Un riferimento alle recenti sentenze espresse dalla Consulta in merito alle pensioni ed ai cosiddetti diritti acquisiti.

Come da nostra prassi, restiamo a disposizione dei lettori qualora desiderino aggiungere un commento nel canale "Affari e Finanza" o nella pagina Facebook "Riforma Pensioni e Lavoro" in merito alle ultime novità su lavoro, welfare e previdenza riportate nell'articolo.