Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 22 maggio 2018 si concentrano in particolar modo sul ritorno della flessibilità tramite le cosiddette quote. Un sistema che da un lato potrebbero aiutare a semplificare le uscite dal lavoro, ma che dall'altro difficilmente potrebbe risultare davvero inclusivo di tutte le situazioni di disagio presenti nel comparto. Nel frattempo dalle agenzie di rating internazionali arrivano nuovi avvertimenti in merito alla necessità di mantenere sostenibile il debito pubblico. Infine, l'opzione di pensionamento anticipato tramite APE volontaria registra oltre 4mila richieste.

Vediamo insieme tutti i dettagli al riguardo nel nostro nuovo articolo di approfondimento.

Pensioni anticipate: le contraddizioni della quota 100, tra i limiti di platea e ricalcoli

Con l'avvio del nuovo Governo ormai alle porte il dibattito previdenziale si è spostato dalle ipotesi di riforma alle proposte inserite nel contratto firmato da Lega e Movimento 5 Stelle. La soluzione principale al fine di rendere più semplice l'uscita dal lavoro è stata individuata nella quota 100, ovvero in un meccanismo che permette di ottenere la quiescenza unendo età lavorativa e anzianità contributiva. Il problema è che la limitatezza delle coperture previste (5 miliardi di euro) potrebbe inficiare non poco sull'effettiva platea dei beneficiari.

In primo luogo perché dovrà essere comunque previsto un limite anagrafico, stimato attorno ai 63 - 64 anni di età. Oltre a ciò, perché anche abbattendo quest'ultimo con l'estensione della Quota 41, sembra necessario dover imporre un ricalcolo contributivo almeno parziale al fine di garantire le coperture. Anche l'uscita anticipata tramite la proroga dell'opzione donna sarebbe legata al limite delle risorse disponibili e non estesa in senso universale.

Mentre migliaia di lavoratori esodati tutt'ora senza tutele rischiano di restare comunque tagliati fuori da questi provvedimenti. Insomma, per quanto il cambio di passo rispetto al passato sia innegabile, per arrivare ad una azione di flessibilizzazione davvero universale resterà da risolvere ancora una volta il problema che ha già creato non pochi limiti negli scorsi interventi, ovvero quello della coperta troppo corta rispetto alle reali necessità di intervento.

Nonostante ciò, la speranza dei lavoratori è che si possa davvero produrre un superamento definitivo della rigidità imposta con la legge Fornero e con le precedenti manovre restrittive operate sul comparto.

Riforma pensioni, le agenzie di rating lanciano un avvertimento sulle proposte di flessibilizzazione

Nel frattempo dalle Agenzie di rating arriva un nuovo avvertimento al prossimo esecutivo, in merito alla necessità di mantenere la sostenibilità dei conti pubblici. Gli scorsi anni sono infatti stati caratterizzati da un'attenta attività di limatura e contenimento del deficit e del debito, una pratica che secondo Fitch non deve essere abbandonata. La preoccupazione riguarda in particolare gli oneri per le principali proposte di governo, tra cui reddito di cittadinanza, flat tax e riforma delle pensioni.

Provvedimenti che secondo i tecnici "farebbero aumentare in modo significativo il rapporto deficit/Pil", mentre le ipotesi di reperimento delle coperture non sembrano sufficienti a compensare le uscite. "Secondo noi il programma non è coerente con l'obiettivo di riduzione del debito pubblico formalmente perseguito dal prossimo Governo", ha quindi concluso l'agenzia di rating.

Uscite anticipate e APE volontaria: presentate più di 4200 richieste

Cresce l'interesse dei lavoratori per l'APE volontaria, ovvero il nuovo meccanismo di anticipo pensionistico che consente di ottenere la quiescenza anticipata a partire dai 63 anni di età e con 20 anni di versamenti, accettando però una penalizzazione ventennale del futuro assegno (dovuta alla ricopertura del prestito ponte che consente l'accesso all'Inps).

Secondo i nuovi dati resi disponibili, negli ultimi 30 giorni sarebbero state presentate più di 4200 domande, mentre l'importo medio dell'assegno è stato di 925,00 € al mese. Il monte complessivo dei finanziamenti richiesti ad oggi corrisponde ad oltre 170 milioni di euro, mentre il prestito medio per richiedente è di circa 40mila euro. L'opzione ha stentato inizialmente a decollare, ma dopo un lungo iter di approvazione è finalmente pronta a partire, con i primi assegni che potrebbero essere pagati già dal prossimo mese di luglio.

Come da nostra prassi, restiamo a disposizione dei lettori qualora desiderino aggiungere un commento nel canale "Affari e Finanza" o nella pagina Facebook "Riforma Pensioni e Lavoro" in merito alle ultime novità su lavoro, welfare e previdenza riportate nell'articolo.