Luigi di Maio, Vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, lo ha anticipato in una conferenza stampa proprio oggi, 2 luglio 2018. Questa mattina c'è stato un primo pre - consiglio dei ministri. Ma questa sera dovrebbe andare in scena il vero e proprio Consiglio dei Ministri. Un Consiglio dei Ministri che dovrebbe discutere di diversi temi, oltre all'atteso Decreto Dignità. Secondo, infatti, quanto affermato dallo stesso Luigi Di Maio in quella sede dovrebbe iniziare lo smantellamento dell'odiato Jobs Act che, secondo il leader pentastellato, sarebbe alla base della precarietà selvaggia che ha interessato il mondo del lavoro in questi ultimi anni.

Le dichiarazioni di Luigi di Maio

Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, così come riportato anche da Repubblica e Sole 24 Ore, ha voluto sfatare gli annunci di occupazione record usciti su vari organi di stampa in queste ore. Nonostante, infatti, l'Istat certifichi un aumento dell'occupazione mai così alto dal 2012 ad oggi, Di Maio ha sottolineato come, in realtà, dal suo punto di vista, si tratti di un aumento indiscriminato dei lavoratori precari. Infatti, nella logica del leader del M5S, un vero aumento dell'occupazione può essere festeggiato e sperato solo se il lavoro ottenuto è stabile e dignitoso.

Di Maio ha precisato che il suo auspicio è che il Parlamento prosegua il lavoro di smantellamento del Jobs Act a cui stasera verrà dato il via dal Consiglio dei Ministri.

Anche perché il lavoro del Parlamento deve portare ad un cambiamento che sia, nello stesso tempo, solido e forte. Questa la parte dedicata ai lavoratori, ma Di Maio non dimentica certo le esigenze delle Imprese.

La lotta alla delocalizzazione

Per il ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro una delle ragioni principali per cui le imprese italiane in questi anni hanno attuato una forte politica di delocalizzazione è l'eccessiva burocratizzazione.

Di conseguenza, è il ragionamento di Di Maio, si cercherà di assistere e coadiuvare imprese e professionisti nell'opera di sburocratizzazione eliminando gli istituti che la Pubblica Amministrazione aveva creato al solo scopo di fare cassa. Questo non vuol dire che le imprese saranno libere di fare di tutto. Di Maio, infatti, ha precisato che se un'azienda ha beneficiato dei contributi dello Stato e non si impegna a mantenere i livelli occupazionali, allora quell'azienda sarà chiamata a restituire i soldi avuti dallo Stato.

Il pacchetto fiscale

Il Consiglio dei Ministri di questa sera, oltre a discutere di Decreto Dignità e delocalizzazione dovrebbe affrontare anche dei temi più strettamente fiscali. In particolare, secondo quanto ricordato da Di Maio e riportato sempre da Repubblica e Sole 24 Ore, dovrebbe essere discussa la proroga della scadenza dello spesometro, inizialmente fissata al 30 settembre 2018, al 28 febbraio 2019. Alcuni ritocchi dovrebbe subirli anche il redditometro. Mentre dovrebbe essere scritta la parola fine allo split payment, ma solo ed esclusivamente per i professionisti.

Dovrebbero, invece, essere equilibrate le disposizioni annunciate contro il gioco d'azzardo. Le nuove norme non dovrebbero applicarsi alle lotterie, tipo la lotteria Italia.

E neanche ai contratti già in essere. In particolare, per quanto riguarda la sanzione del 5% del valore del montepremi, questa si applicherà solo sui nuovi contratti ancora da sottoscrivere e solo per importi dai 50 mila euro in su.