L'agenzia di rating Moody's, ha rinviato la decisione in merito al possibile downgrade (revisione al ribasso del giudizio sul merito di credito) del debito pubblico italiano.

Alla base del rinvio, secondo quanto riportato dalla stessa agenzia, ci sarebbe la necessità di comprendere con maggiore chiarezza le reali intenzioni dell'esecutivo in merito alla politica fiscale, con particolare riferimento all'implementazione e alle coperture di misure come reddito di cittadinanza e flat tax.

Non desterebbe invece particolari preoccupazioni il decreto dignità, che dovrebbe avere effetti molto marginali in termini di riduzione della flessibilità del mercato del lavoro, senza impatti apprezzabili sui contratti a tempo indeterminato.

Il processo di revisione del rating

Lo scorso maggio, l'agenzia americana aveva avviato un processo di revisione del rating sul debito pubblico italiano, che attualmente ha un giudizio di Baa2, ovvero solo due tacche al di sopra del livello dei titoli spazzatura (Junk Bonds).

Le motivazioni alla base del possibile peggioramento nel giudizio, stando a quanto dichiarato dalla stessa società all'epoca, riguardano in primo luogo la possibilità che il programma di governo del nuovo esecutivo possa causare un dissesto eccessivo bilancio pubblico e, in secondo luogo, che gli sforzi fatti in passato per la correzione degli squilibri macroeconomici vengano vanificati e che le riforme strutturali già conseguite possano essere vanificate.

Allo stato, con riferimento al decreto dignità, gli analisti dell'agenzia non si sono detti particolarmente preoccupati poiché si tratta solo di una live variazione e non di una radicale inversione rispetto alla normativa vigente. Gli effetti attesi riguardano principalmente una riduzione nella flessibilità del mercato del lavoro, senza prospettive realistiche di aumento dei contratti a tempo indeterminato.

Il rating e lo spread

Per quanto nel brevissimo termine la decisione del rinvio sia stata accolta positivamente, alleviando le continue pressioni al ribasso sui corsi dei nostri titoli di debito, si tratta di un profilo molto delicato che potrebbe avere conseguenze molto rilevanti per il nostro paese.

Ad oggi anche il giudizio delle altre due principali agenzie di rating, Standard & Poor’s e Fitch, si colloca due livelli sopra i junk bonds e un peggioramento potrebbe obbligare diversi investitori istituzionali a ridurre, o eliminare, la propria esposizione sul debito italiano innescando una pericolosa spirale di vendite.

La decisione di Moody's dovrebbe arrivare al massimo in ottobre e dovrebbe basarsi principalmente sulla nota di aggiornamento al Def (Documento di Programmazione Economica e Finanziaria), in pubblicazione per la fine settembre.

In quella sede dovrebbe essere finalmente chiaro se prevarrà la cautela del ministro Tria, oppure le misure espansive dalle dubbie coperture rivendicate dai vicepremier Di Maio e Salvini.