Pierre Moscovici è il nome di un politico francese che gli italiani hanno imparato a conoscere negli ultimi tempi. E' il Commissario europeo per gli affari economici e monetari dell'Unione e rappresenta uno dei più importanti protagonisti della bocciatura avuta dalla manovra economica italiana a Bruxelles. Insomma, parliamo di uno dei volti del grande rifiuto dell'Europa di offrire all'Italia l'opportunità del rischio di incrementare il proprio deficit per finanziare alcune misure interne come il reddito di cittadinanza e l'abolizione della Legge Fornero.

Da un lato, quello italiano, vengono messe in risalto le colpe dei tecnocrati europei, di cui Moscovici fa parte, che in nome de numeri, si rifiutano di dare il "via libera" alla manovra del popolo per 'un misero' 0,4% in più di debito rispetto all'anno precedente. Dall'altro, quello della Commissione europea, si fa leva sui parametri che ogni paese membro deve rispettare.

Moscovici messo alle strette da un giornalista italiano

Ed è proprio su questo punto che un giornalista italiano ha messo in un visibile imbarazzo Moscovici, andando a scovare qualche "scheletro" nell'armadio del commissario francese. Nel corso di una conferenza stampa seguita, tra le altre cose, ad una serie di dichiarazioni particolarmente critiche nei confronti della strategia economica italiana, è stato, infatti, costretto a ritornare su alcune vicende del suo passato da ministro in Francia.

A porgli la domanda è stato Ivo Caizzi, corrispondente del Corriere della Sera a Bruxelles, che ha riportato in auge dichiarazioni di Moscovici del 2013 in cui, da responsabile massimo dell'economia e delle finanze francesi, proferiva parole che non suonavano in maniera diversa da quelle che oggi vengono dalla bocca di Di Maio o Salvini.

A una precisa domanda sul fatto che la Francia sforò il tetto del 3% nel rapporto deficit/Pil disse infatti al New York Times: "I tecnocrati della Commissione europea hanno una visione dominante neo liberale e ortodossa. Io sono un socialdemocratico. Facciamo le elezioni, abbiamo delle scelte politiche e difendiamo la nostra strada".

Moscovici dopo un po' di imbarazzo risponde

L'imbarazzo di Moscovici di fronte al quesito è stato lampante e sottolineato dal fatto che la prima risposta non è stata la sua, quasi a dargli il giusto tempo per poter riflettere e replicare.

La replica, tra l'altro, ha by-passato la prima parte della domanda: "Mi sono agitato - ha dichiarato Moscovici - mi sono chiesto da dove venisse quest'intervista, poi ho capito che erano propositi da campagna elettorale". Una risposta che sicuramente non ha convinto Di Maio che ha postato il video sul suo profilo Facebook. Eccolo: