Intervenuto a Sky TG24, l'economista e docente universitario Giulio Sapelli ha fatto il punto della situazione sugli stress test, oggetto di dibattito di questi ultimi giorni e sugli andamenti dell'economia europea ed internazionale. Riguardo agli atteggiamenti di alcuni burocrati europei e dei comportamenti della nostra opposizione parlamentare, l'economista di scuola olivettiana ha spiegato: "Secondo me si sta facendo un po' di allarmismo. Anche perché purtroppo questa è una caratteristica della nostra nazione. Quando è il momento in cui gli italiani dovrebbero stare assieme anche nella classe Politica, l'economia diventa un argomento di lotta politica.

Invece il fatto che le banche italiane vadano bene dovrebbe far contenti tutti, sia di una parte politica che dell'altra e invece noi riusciamo a farci del male anche da soli. Questo significa che il sistema bancario è solido, certamente ha i suoi problemi, soprattutto le banche più articolate che sono meno forti rispetto alle altre, ma questo viene riflesso nella borsa".

Per quanto riguarda gli andamenti della borsa, il professore di Storia Economica alla Statale di Milano ha aggiunto: "Tutti dicevano che sarebbe andata malissimo, invece le borse hanno tenuto. Se lei pensa a cosa è accaduto alla borsa di Wall Street sui titoli tecnologici, il nostro sistema tiene, non è così a rischio che molti dicevano".

Sapelli: 'Bisogna cambiare profondamente le regole europee'

A proposito della stipulazione del Trattato di Maastricht, Giulio Sapelli ha detto: "L'euro ha la sua ragione d'essere e bisogna esserne convinti, non bisogna mai avere perplessità su questo. Il problema su cui bisogna essere altrettanto convinti è che vanno cambiate le regole europee.

L'Europa non può permettersi di sottrarre sovranità ai popoli senza che ne accorgano. C'è un pilota automatico che ti impone la politica economica. Io sono per gli Stati Uniti d'Europa e per una banca centrale europea come la Federal Reserve che ha nel suo statuto l'obbligo della stabilità".

Sempre a proposito della moneta unica, Sapelli ha rincarato il tiro, dichiarando: "Senza toccare l'euro, bisogna cambiare profondamente il meccanismo.

L'automobile rimane sempre quella, ma ogni tanto bisogna fare un po' di revisioni e fargli il tagliando. Ed è ora perché la deflazione e la disoccupazione ci colpiscono in Europa come non mai".

L'autore di 'Oltre il Capitalismo' si è dimostrato preoccupato per l'avvento dei nazionalismi a partire dalle prossime elezioni europee, infatti ha affermato: "Io credo che bisogna lavorare per una unione politica, altrimenti scatteranno i nazionalismi perché è quello che sta accadendo, vedi ad esempio la reazione dell'Austria. Quindi il pericolo è che questo marchingegno generi dei mostri. Solo la politica può superare questi mostri".

"Purtroppo non abbiamo più le grandi imprese perché per come abbiamo fatto le privatizzazioni le abbiamo svendute alla borghesia 'vendedora', ma abbiamo un tessuto fortissimo di piccole e medie imprese.

Il fatto del rapporto tra politica ed economia oggi si pone in un modo molto interessante per gli analisti, ma terribile per i popoli. Perché ciò che è sregolata, ossia la finanza, ha catturato il regolatore, la politica. Non solo in Italia ma anche in America. Concentrarsi solo sul debito sovrano, è una cosa sbagliata, teoricamente ed empiricamente. Il Giappone ha un debito enorme ma ha il 3% di disoccupazione", ha concluso lo storico ed accademico italiano.