Romano Prodi, indipendentemente dalle simpatie politiche, rappresenta una delle massime figure che l'Italia ha conosciuto in epoche recenti. Il suo punto di vista viene sempre preso in considerazione, sia per condividerne gli aspetti o per criticarli aspramente. Nel corso di una sua apparizione pubblica presso Opificio Golinelli a Bologna per la presentazione del libro "Anni difficili" del governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco ha avuto modo di fornire un'interessante chiave di lettura su come attualmente l'economia risenta di scelte politiche che rivelano la fase drammatica che stanno vivendo le democrazie nel mondo.
Prodi critica la manovra
L'analisi dei temi attuali dell'economia è, secondo Romano Prodi, legata a doppio filo alla difficile situazioni che vivono le democrazie nel mondo. La base ed anche il cuore del suo ragionamento riguarda le Pensioni. E', infatti, di pochi giorni fa la notizia che Quota 100 è diventata una misura che lo stato italiano mette a disposizione dei cittadini. Pur non dicendolo apertamente. sembra proprio che la critica si inquadri in quella direzione. Anche perchè poi il riferimento preciso arriva sulla strategia adottata per la manovra finanziaria italiana. Secondo Prodi si tratta di una scelta che si inquadra in una logica più ampia che si pone l'obiettivo di pensare a breve termine, senza curarsi del domani.
"Ma il Paese - evidenzia - deve vivere a lungo" tuona il Professore. Il ragionamento economico poi trova appoggio su quella che è una riflessione politica rispetto al momento che sta vivendo la democrazia in genere nel mondo. In particolare Prodi mette sotto la lente d'ingrandimento il fatto che oggi la politica risponde solo a logiche elettorali senza viaggiare in direzioni che siano proficue per il futuro delle comunità dei cittadini.
Prodi parla di vero e proprio dramma politico
Prodi afferma come, allo stato attuale, le scelte economiche siano dettate dalla difficoltà dei sistemi democratici. Ritiene, infatti, che il pensare a breve termine dipenda strettamente dall'avere il pensiero rivolto unicamente alle elezioni successive. Ciò che ne viene fuori è che oggi si arriva a ritenere "il sistema democratico incapace di affrontare il problemi".
Un atteggiamento, evidenzia Prodi, che sta facendo perdere autorità alla democrazia. I problemi da affrontare in prima istanza, secondo l'ex presidente del Consiglio, sarebbero pensioni, scuola e sanità. "Cose -afferma - che danno frutto dopo cinque anni, se non dieci". "Il vero dramma - chiosa - delle nostre democrazie: se non poniamo rimedi sarà difficile perchè i problemi sono di lungo termine'.