Ripartenza partendo dalla terra per combattere il Coronavirus. È questo il suggerimento di Slow Food dei Cuochi che richiede una azione significativa da parte del Governo per ripartire dalla qualità anche in campo di ristorazione. Partendo da questo proposito, l'associazione ha scritto una lettera diretta al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al Comitato degli esperti nelle materie economiche e sociali oltre che ai Ministri Gualtieri, Patuanelli, Bellanova e Franceschini. La stessa missiva è stata recapitata a tutti gli Assessori Regionali alla Cultura, al Commercio, al Turismo e alle Attività Produttive, oltre che a quelli dell'Agricoltura.

Lo scopo è chiedere miglioramenti significativi tra cui l'estensione del credito d'imposta agli acquisti riguardanti i prodotti agricoli e l'artigianato alimentare collegati alle filiere regionali. La richiesta va dal 20% fino al 30%, che si potrà raggiungere nei casi in cui le aziende siano impegnate nel settore di produzione di prodotti agricoli tramite agricoltura biologica o biodinamica. La stessa rivalutazione dovrebbe essere dedicata alle attività situate in zone marginali o disagiate per evitare che si trovino in situazioni irrecuperabili.

L'appello dell'Alleanza Slow Food in tempo di Covid-19

Nel testo si legge la specifica richiesta dell'Alleanza Slow Food dei Cuochi che gestiscono oltre 540 locali in tutta Italia tra osterie, ristoranti, food truck, pizzerie, rifugi alpini ma a cui si uniscono gli insegnanti delle scuole alberghiere, agricoltori, allevatori e artigiani.

L'appello rivolto alle autorità competenti inizia descrivendo la fragilità del settore agricolo e alimentare in questo momento storico particolare ribadendo l'importanza della cucina italiana con la quale si diffonde bellezza, piacere e cultura soprattutto in tempi di emergenza coronavirus. La lettera continua affermando come la produzione alimentare abbia raccontato il territorio italiano e la cultura locale invogliando il turismo e portando benessere al Paese.

Tutto questo grazie al lavoro quotidiano di agricoltori, allevatori, viticoltori, casari e artigiani che ogni giorno si impegnano a operare nel rispetto dell'ambiente e degli animali.

Coronavirus, agevolare la ripresa agro-alimentare

L'appello accorato dei ristoratori e di tutta la filiera agro-alimentare chiede un intervento immediato per evitare la chiusura delle migliaia di attività italiane che attualmente sono in sofferenza e rischiano la chiusura definitiva.

"L'estensione del credito d'imposta darebbe la possibilità di innalzare il livello dell'offerta nel settore della gastronomia italiana, offrendo la possibilità di aumentare la qualità dei prodotti proposti e permettendo un rilancio significativo sul mercato delle piccole medie aziende". L'alleanza Slow Food continua la lettera richiedendo che vengano fornite risorse a fondo perduto da elargire in proporzione al fatturato perso, si sospenda la moratoria riguardante gli affitti per riuscire a recuperare le perdite avute durante la chiusura dei locali e agevolare la ripresa delle attività.

Agire rapidamente per evitare fallimenti per coronavirus

Si aggiunge inoltre la richiesta di lavorare nella ristorazione con l'asporto e di poter usufruire degli spazi aperti che dovrebbero essere ampliati fino a che non si concluderò questo periodo di ristrettezze dovute al coronavirus.

Ristoratori, agricoltori e allevatori ad ogni livello sono uniti e chiedono a gran voce di condividere la visione di un Paese che protegge e fa tesoro della sua cultura, della biodiversità agroalimentare e dalla storia di un Paese che riconosce il valore del cibo conviviale che diventa simbolo di salute e accoglienza. La lettera inviata alle autorità attende una risposta dal governo in modo rapido ed efficace data l'urgenza della situazione che potrebbe divenire drammatica per molte realtà italiane. Offrire maggiori possibilità di produzione e vendita allo slow food come risorsa per la salute della popolazione contro comodo ma dannoso cibo fast food, è una motivazione che dovrebbe spingere il governo a prendere provvedimenti utili andando incontro alle richieste fatte e trovando soluzioni per affrontare l'emergenza coronavirus.