Per la serie BlastingTalks, intervistiamo il general manager e founder di Opstart, Giovanpaolo Arioldi. Opstart Equity Crowdfunding è una piattaforma iscritta nel registro dei gestori di portali per la raccolta di capitali per Startup innovative e PMI. La missione della società è di porsi come punto di incontro tra l’innovazione e gli investimenti, dando la possibilità a Startup e PMI di raccogliere i capitali necessari al loro sviluppo presso un ampio pubblico di investitori.

Blasting Talks è una serie di interviste esclusive con business e opinion leader nazionali e internazionali per capire come la pandemia di coronavirus abbia accelerato il processo di digitalizzazione e come le aziende stiano rispondendo a questi cambiamenti epocali.

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Partiamo da Opstart e dal settore nel quale opera, ovvero quello del crowdfunding. Può spiegarci quali sono i principi di funzionamento del servizio che offrite?

Il core business di Opstart è l’equity crowdfunding, uno strumento finanziario attraverso il quale chiunque può investire in startup o piccole e medie imprese. Con un investimento minimo di 250€ è possibile quindi diventare un socio a tutti gli effetti di una realtà innovativa.

Da un punto di vista pratico, quali sono i vantaggi del ricorso al crowdfunding per le aziende e per gli investitori?

Sempre più realtà scelgono di ricorrere al canale del crowdfunding, con l’obiettivo di raccogliere capitali da investire per la crescita aziendale in modo alternativo rispetto al canale bancario.

Gli investitori percepiscono questo strumento come una possibilità di investimento nell’economia reale del Paese. In questo modo si crea una vera e propria community intorno al progetto imprenditoriale, costituita da risparmiatori attivi che scelgono di puntare su aziende con un alto potenziale di crescita, partecipando direttamente agli utili o agli eventi di exit futuri.

Rispetto a quanto evidenziato finora, qual è stato l’impatto del coronavirus sul vostro modello di business e sull’organizzazione quotidiana dell’attività lavorativa?

La nostra società ha sede in provincia di Bergamo, una delle zone più colpite dall’avvento di questa pandemia. Proprio per questo motivo siamo stati mossi dal desiderio di fare qualcosa di concreto per il nostro territorio e abbiamo lanciato Fintech4life, un portale per raccogliere fondi in favore dell’Ospedale di Bergamo.

Nonostante il rallentamento delle attività dovuto al periodo difficile che abbiamo attraversato, grazie all’impegno di tutto il team di Opstart, siamo riusciti rapidamente a recuperare i mesi di lockdown e nel solo 2020 il nostro portale ha raccolto quasi 23 milioni di euro, attestandosi come il primo portale italiano per ammontare di capitali raccolti e numero di campagne pubblicate nel corso dello scorso anno.

Osservando la situazione attuale da un punto di vista più ampio e guardando al futuro, quali potrebbero essere i risvolti dettati da Covid-19 sul crowdfunding nel lungo termine?

La situazione di emergenza che stiamo vivendo deve essere considerata, dalla politica in primis, come un’opportunità di stimolare la crescita di startup e piccole e medie imprese e di incentivare gli investimenti dei risparmiatori privati.

Investimenti di cui il nostro Paese ha fortemente bisogno. In quest’ottica, il crowdfunding è un ottimo strumento e permette di dare ossigeno a molte aziende che hanno bisogno di capitali per sostenere il proprio sviluppo. Il tessuto economico subirà inevitabilmente delle mutazioni: molte aziende saranno costrette a chiudere e molte altre nasceranno, per rispondere a nuovi bisogni o a bisogni tradizionali in modo diverso. La politica gioca un ruolo di responsabilità in questo percorso, poiché nessuno deve essere lasciato indietro. La grande quantità di capitali a cui avremo accesso dovrà garantire proprio questo.

Che ruoli possono giocare il fintech e il microcredito nel contesto attuale?

Gli strumenti finanziari alternativi possono garantire liquidità e indirizzare gli investimenti privati verso l’economia reale del Paese.

Da una parte, i risparmiatori diventano più consapevoli delle loro scelte di investimento e dall’altra, le aziende hanno necessità di strumenti più facili, sicuri e veloci per finanziarsi. L’innovazione in campo Fintech deve trovare soluzioni efficienti ed efficaci a questi bisogni.

Infine, quale lezione imprenditoriale possiamo apprendere a suo parere dalla recente crisi sanitaria ed economica per diventare più resilienti di fronte a sfide come quelle attuali e quali opportunità possiamo cogliere per favorire la ripartenza?

Credo che le aziende abbiano acquisito la consapevolezza che l’innovazione e la flessibilità non sono possibilità ma necessità per il successo a lungo termine del proprio business.

Oltre a questo, è ormai evidente che le aziende in grado di creare comunità, sia online sia offline, abbiano maggiori possibilità di superare i periodi di crisi, proprio per la fiducia e il coinvolgimento delle persone che non sono solo clienti, ma si identificano con i valori dell’azienda. Senza dubbio questi elementi continueranno ad acquisire rilevanza nel corso del prossimo futuro.