Le operazioni per lo sblocco della nave porta container nel Canale di Suez sono fallite durante la scorsa notte. Il livello dell'acqua si è dimostrato insufficiente per riportarla a galla e subito il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, ha ordinato all'Autorità del Canale di pianificare le operazioni di scarico dei container sulla nave qualora le operazioni di rimozione si dimostrassero fallimentari; così riferisce la tv egiziana Extra News. Sulla Ever Given ci sono circa 18.300 container; lo stesso presidente al Sisi e una fonte ufficiale hanno dichiarato la necessità di rimuoverne 600 se i tutti i tentativi si dimostrassero vani.

L'operazione è stata confermata, poi, dall'ammiraglio Osama Rabie che ne ha ordinato i preparativi. Una procedura che richiederebbe diversi giorni.

Due rimorchiatori in più per le operazioni di sblocco

Da martedì scorso, la nave è incagliata nel Canale di Suez, uno dei collegamenti commerciali più importanti tra Asia ed Europa. La scorsa notte, ogni tentativo di portarla a galla è stato fallimentare, questo quanto dichiarato dalla Leth Agencies, azienda impegnata sul posto. Oggi si è passati da 14 a 16 rimorchiatori, mentre le draghe continuano ad asportare sabbia e fango. La Leth Agencies ha poi dichiarato che la prua della nave è stata spostata di soli 17 metri verso Nord, nella stessa direzione in cui si muoveva prima di incagliarsi.

Secondo l'armatore Maersk, occorrerebbero dai tre ai sei giorni per sbloccare l'ingorgo.

Il rimorchiatore italiano Carlo Magno e l'olandese Guard Alp, sono giunti stamattina e stanno lavorando allo spostamento, lo ha dichiarato MarineTraffic.com. La Bernhard Schulte Shipmanagement , che gestisce la Ever Given, ha invece spiegato che i rimorchiatori spingeranno la nave da 400 metri, mentre le draghe continueranno ad eliminare il fango incrostato.

Quali sono state le cause

La Ever Given, di proprietà della giapponese Shoei Kisen Kaisha, è stata colpita martedì dal vento e da una tempesta di sabbia. Questa serie di condizioni avverse, l'hanno fatta incagliare nel Canale di Suez, una rotta attraversata dal 25% delle navi porta container e dal 10% delle merci nei mari del mondo.

Attualmente molte imbarcazioni hanno già circumnavigato il Capo di Buona Speranza per arginare il problema senza attendere lo sblocco del Canale.

Sono 369 quelle che aspettano di ripartire e che ora si trovano nei pressi del Canale. Tra queste, 25 petroliere, in particolare Shell e Cheniere, che hanno pensato di dirigersi a Sud con ingenti costi e molti giorni di navigazione in più.