Per la serie BlastingTalks intervistiamo Francesco Malmusi, founder di MamaClean. La startup è una boutique online specializzata nella cura dei capi attraverso un servizio di lavanderia a domicilio disponibile 7 giorni su 7, dalle 7:00 alle 23:00. Sono attivi a Torino, Monza, Milano e in una quarantina di città del suo hinterland, ma mirano ad arrivare in tante altre città italiane, da nord a sud.

Blasting Talks è una serie di interviste esclusive con business e opinion leader nazionali e internazionali per capire come la pandemia di coronavirus abbia accelerato il processo di digitalizzazione e come le aziende stiano rispondendo a questi cambiamenti epocali.

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Qual è stato l’evento alla base della nascita della vostra startup e come si è concretizzata l’idea del business?

Tutto è nato nel lontanissimo 2011 durante i viaggi di lavoro che facevo in qualità di manager di una multinazionale del lusso. Visitando diversi continenti e metropoli mi sono reso conto che, mentre il retail dell’abbigliamento stava evolvendo a grandissima velocità verso esperienze sempre più immersive e personalizzate, i luoghi nei quali quell’abbigliamento sarebbe poi finito in cerca di cure, le lavanderie, erano tutte uguali a prescindere dal continente e tutte rimaste indietro di almeno due decenni. Mancava un degno anello della catena del valore successivo all’acquisto del nuovo.

L’idea a quel punto era chiara: creare la boutique che viene dopo la boutique, il brand che si prende cura dei brand che indossiamo ogni giorno.

Cosa vi differenzia da una lavanderia tradizionale e che tipo di servizio offrite ai vostri clienti?

L’unica cosa che abbiamo in comune con le lavanderie di quartiere è che il servizio di lavaggio e stiratura, nella sua essenza e pur con enormi differenze tecniche e di processo, è sostanzialmente lo stesso.

Tutto il resto, dai canali di vendita al modello operativo, dal packaging alla cura del post vendita, è radicalmente differente. Abbiamo più punti in comune con Amazon che con una lavanderia, insomma.I nostri servizi sono essenzialmente quattro: prima di tutto una lavanderia completa (i capi vengono smacchiati, lavati e stirati), con riconsegne in 36/48 ore o anche in giornata.

In caso di bisogno stiriamo alcuni articoli selezionati, senza lavarli. C’è poi il servizio “Lava&Piega”, per chi non vuole fare la lavatrice, che prevede un prezzo forfettario per una borsa di biancheria da circa 8kg che viene lavata, asciugata e piegata. Infine laviamo e riparariamo di scarpe classiche e sneakers.

Come garantite la sicurezza dei capi che vi vengono affidati?

La trasparenza e l’affidabilità sono fondamentali per mantenere il rapporto di fiducia del cliente in un business come il nostro, che non prevede sedi fisiche come i negozi tradizionali. I nostri autisti ripongono i capi da lavare in sacchetti che vengono sigillati e tracciati, affinché solo il personale di lavanderia possa aprire i sacchetti tramite un processo proprietario, che viene effettuato sotto le telecamere.

La presenza di telecamere fornisce al cliente e a noi, in caso di dubbi, le prove chiare del numero e della tipologia di articoli effettivamente presi in carico. L’intero processo che segue, fino all’uscita degli articoli puliti dalla lavanderia, si svolge con tracciamenti tramite barcode e sotto la sorveglianza delle telecamere. Alla consegna poi, gli articoli vengono nuovamente scansionati. Si aggiunge infine un’ampia copertura assicurativa e la garanzia di avere i propri capi trattati nuovamente gratis a fronte di eventuali difetti.

Quali sono le principali difficoltà che avete dovuto affrontare come start up nello sviluppo della vostra attività? In che modo avete vissuto la pandemia?

MamaClean è nata nel 2013, un periodo storico nel quale l’ecommerce a domicilio non era certo quello che conosciamo ora.

Abbiamo dovuto sviluppare un mercato sostanzialmente da zero in assenza di capitali astronomici che ci consentissero di investire aggressivamente in pubblicità. Ci siamo conquistati i clienti con la qualità del servizio e la forza crescente del nostro brand, superando innumerevoli ostacoli. A ripensarci, non sapremmo spiegare con quale forza interiore abbiamo tenuto duro tutto questo tempo: l’amore per qualcosa in cui credi fa miracoli!

Avete avviato delle pratiche finalizzate alla tutela dell’ambiente? Qual è il vostro impatto da questo particolare punto di vista?

Abbiamo un approccio molto cauto a questa tematica, che troppo spesso è inquinata da discorsi a sproposito e scorrette pratiche di greenwashing.

Il nostro servizio, facendo risparmiare migliaia di cicli di lavatrice casalinga, consente un assai più coscienzioso uso dell’acqua, il filtraggio delle microplastiche rilasciate dai tessuti durante il lavaggio e un utilizzo più efficiente dell’energia. C’è però ancora tantissimo da fare per ridurre l’impatto del processo complessivo, che include anche il servizio logistico di presa e riconsegna e i vari elementi di packaging connessi. Siamo al lavoro per migliorare costantemente le nostre pratiche all’insegna del rispetto per il mondo in cui viviamo e prevediamo che il percorso debba continuare ancora per diversi anni prima di poter intravedere, numeri alla mano, uno scenario di impatto zero, che rappresenta la giusta ambizione di qualsiasi azienda responsabile.

Quali piani di sviluppo avete per il futuro? State pensando di associare nuovi servizi a quelli che offrite attualmente?

Il nostro obiettivo attuale è quello di portare MamaClean in tutte le principali città italiane e rendere il servizio così semplice da non richiedere alcun pensiero o decisione: vogliamo divenire un servizio ricorrente che anticipa le esigenze delle famiglie italiane e li accompagna in una quotidianità libera dal pensiero del bucato. Le novità che abbiamo in cantiere a riguardo sono eccitanti e saranno interamente ispirate da questo principio guida.

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