E così, le tanto attese, accese e discusse elezioni europeesono terminate. Ora, a “bocce ferme”, è tempo di valutazioni e calcoli. InItalia, come ormai noto, è stato un grande successo per il Partito democratico,trainato dall’effetto Renzi, che ha superato il 40% dei consensi. Leggeraflessione invece per il Movimento cinque stelle, che rispetto alle politicheperde circa 4 punti percentuali attestandosi al 21%. Non riesce invece anchequesta volta la rimonta a Berlusconi, con Forza Italia che si ferma al 16%.Poi, dopo un vuoto, troviamo gli altri partiti abbastanza a ridosso tra loro: L'altraEuropa al 4,03%, la Lega al 6,16%, Ncd-Udc al 4,38%, Fratelli d'Italia al 3,66%e Scelta Europea 0,71%.
Chi supererà il 4% nei vari contesti regionali manderàin Europa 3-4 deputati.
A livello europeo invece si è verificata una forte avanzatadegli euroscettici un po’ ovunque, eccetto in Germania dove la Merkel (cheincarna l’Europa così com’è oggi) ha comunque retto, perdendo solo qualchepunto percentuale. Ma come cambia il Parlamento europeo in termini di seggi?
Al contrario di quanto si possa pensare, non saràingovernabile. Partendo dai filo-europeisti, vediamo il Ppe che rimane il primopartito con 212 seggi (28,2%), seguito dal Pse con 186 (24,7%), dailiberaldemocratici con 70 scranni (9, 3%), i verdi con 55 seggi (7,3%). Dunqueuna maggioranza solida e stabile è garantita.
Veniamo alle altre forze più polemiche con l’Unione europea.I Conservatori e riformisti europei di cui fanno parte tra gli altri i"Tories" britannici e il polacco Legge e Giustizia, si piazzanoquinti con 44 seggi (5,8%).
Il gruppo della Sinistra unita (cui aderisce lalista Tsipras) avrà 43 seggi (5,73%).
Poi ci sono i tanto temuti euroscettici e anti-euro: ilpartito più strutturato è costituito dal Gruppo Europa della libertà e dellademocrazia di cui fa parte l'Ukip del britannico Nigel Farage, diventato il primo partito nel Regno Unito con 36seggi (4,7%).
Nel gruppo dei "non iscritti" che conta 38 seggi (5%) figurano il FronteNazionale di Marine le Pen che è diventato addirittura il primo partito inFrancia, mettendo nei guai il già barcollante Hollande: la Lega, i partiti di destral’austriaco Fpo e l’olandese Pvv di Geert Wilders.
Infine ci sono gli “Altri”, al primo accessonell’europarlamento: il Movimento 5 Stelle, gli anti-euro di Alleanza per la Germania, i neonazisti greci diAlba Dorata, che in totale occupano 67 seggi (8,92%).
Insomma, la presenza di formazioni politiche non allineate eoppositrici c’è e sarà anche insidiosa. Ma una maggioranza filo-europeista hacomunque retto. In generale, comunque, non si può ignorare il fatto che tutti iPaesi hanno mandato in Europa, ove più, ove meno, partiti anti-euro. Pertanto,una riflessione e un cambio di rotta si rende obbligatorio, per evitare, tracinque anni, risultati ancor più allarmanti.