Il premier greco Alexis Tsipras ha vinto di nuovo le elezioni di ieri in Grecia. Con i risultati elettorali ha rinnovato la spinta politica e la credibilità perduta dopo l’accordo di coalizione con la destra per la conformazione dell’ultimo governo e la firma del terzo piano di salvataggio economico con il Fondo Monetario Internazionale, la Commissione Europea e la Banca Centrale Europea.
I risultati
Stanchi dell’instabilità politica, pochi elettori sono andati a votare. All’appuntamento di ieri c’è stato un record di astensionismo: il 44%, mentre a gennaio è stato del 36%.
Ma il partito di sinistra Syriza ha comunque riconfermato il potere con sette punti di vantaggio rispetto al rivale Nuova Democrazia di Evangelos Meimarakis: 35,53% per i primi e 28,05% per i secondi. Meimarakis ha riconosciuto la sconfitta e si è complimentato con il vincitore Tsipras.
Una nuova coalizione
In un discorso pronunciato al centro di Atene, Tsipras ha detto che ci sarà di nuovo un accordo di coalizione per la conformazione del nuovo governo con Greci Indipendenti, la formazione di destra guidata da Panos Kammenos, il ministro della Difesa da gennaio ad agosto. Secondo i primi risultati, Tsipras e Kammemos avrebbero la maggioranza nel Parlamento con 155 deputati su 300 seggi: 145 di Syriza e dieci di Greci Indipendenti.
Le forze politiche
La grande sorpresa delle elezioni in Grecia è stato l’aumento di voti per la forza politica dei neonazi di Alba Dorata con il 6,96% dei voti. Un risultato che si traduce in 18 seggi. Di seguito, il Pasok socialista, con il 6,40% dei voti (17 deputati) e i centristi di To Potami (4%, 11 deputati). I nuovi arrivati alla Camera sono i parlamentari dell’Unione Centrista con 9 seggi.
La festa dei vicini
La vittoria di Tsipras era molto attesa tra le forze politiche di sinistra radicale dell’Eurozona. I movimenti politici nati contro le politiche di austerità dell’Unione Europea hanno seguito molto da vicino le elezioni in Grecia. Il motivo? Anche in Spagna, Portogallo e Irlanda ci saranno elezioni nei prossimi mesi.
Pablo Iglesias, il leader del partito di sinistra spagnolo Podemos, ha accompagnato Tsipras al comizio di chiusura della campagna elettorale lo scorso venerdì, e ha detto che spera che il trionfo di Syriza rafforziil vantaggio nelle elezioni spagnole a dicembre. Anche se si tratta di due Paesi diversi: “I greci stanno dicendo chiaramente chi vogliono come primo ministro. Complimenti, @tsipras_eu Forza, amico”, ha scritto Iglesias su Twitter.
Le riforme in attesa
Dopo i festeggiamenti però bisognerà dare seguito ai dossier in attesa sul tavolo di Tsipras. La Grecia deve compiere una lista lunga di riforme nell’amministrazione interna per continuare a contare sul terzo pacchetto di salvataggio di 86 miliardi di euro in tre anni.
Le autorità greche dovranno mettere in atto una serie di dure riforme entro ottobre per rispettare i patti con la Troika. Controllo finanziario, nuove entità finanziarie e monitoraggio dell’amministrazione pubblica, così come una serie di liberalizzazioni, sono alcune sfide che Tsipras non potrà più rimandare. "L'uscita dalla crisi non avverrà magicamente, ma avverrà”, ha detto il premier, al tempo stesso che ha promesso – ancora una volta - protezione sociale dei più deboli e una vera ridistribuzione delle risorse.