Per la prima volta da quando i paesi occidentali hanno imposto pesanti sanzioni economiche alla Russia di Vladimir Putin a causa della crisi in Ucraina, una delegazione di politici ed imprenditori italiani si è recata in Crimea, la regione ucraina annessa con la forza nel territorio russo. Il viaggio di affari è iniziato giovedì 13 ottobre e si concluderà domenica prossima. A prendervi parte 8 uomini politici, tutti del nord, e una decina di imprenditori, tutti ovviamente di fede leghista. L’Ucraina, furiosa, ha già avanzato una protesta ufficiale.

Mentre i siti di informazione russi esultano mettendo in risalto la coraggiosa iniziativa votata alla cooperazione economica. La Lega, dunque, sfida la Nato proprio in contemporanea alla clamorosa notizia che l’Italia invierà 140 militari in Lettonia proprio in funzione anti Putin.

I membri della delegazione leghista

Ma chi sono i ‘coraggiosi’ che, invitati dall’agenzia pubblica russa All Russian Public Organization-Business Russia, hanno osato rompere la nuova cortina di ferro innalzata ai confini orientali della Ue? Tra i politici, il nome più noto è quello del presidente leghista del consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti. Con lui, altri due consiglieri della ex repubblica Serenissima: Stefano Valdegamberi e Luciano Sandonà della lista Zaia.

Gli altri componenti ‘politici’ del gruppo, sempre leghisti, rappresentano Lombardia, Toscana, Liguria ed Emilia Romagna. Per quanto riguarda gli imprenditori giunti a Simferopoli, capitale della penisola di Crimea appena gemellata con Padova, sono tutti di provata fede lumbard. Tutti, ovviamente, considerano le sanzioni imposte dalla Nato alla Russia “ingiuste e infondate”.

Reazioni opposte da Ucraina e Russia

Come ci si poteva aspettare, un coro di critiche e minacce politiche ha accolto la notizia della partenza per la Crimea dell’Armata Brancaleone targata Lega. La prima a protestare è stata Anna Gopko, presidente della commissione Affari Esteri della Rada (il parlamento ucraino), che ha condannato con forza il tentativo del gruppo leghista di far passare l’idea che la Crimea appartenga alla Russia.

Anche il console del governo di Kiev in Italia ha alzato la voce, mentre il capo dipartimento Affari regionali presso la presidenza del consiglio dei ministri italiano, più prudentemente, ha sconsigliato lo “svolgimento della missione”, peraltro già partita da un pezzo. “Siamo la prima notizia di tutti i siti di informazione e tg russi”, ha esultato il capo delegazione Ciambetti. E, infatti, a giudicare dalle reazioni presenti sui siti web, la Russia sta celebrando l’evento. Vladimir Konstantinov, speaker del parlamento crimeano che venerdì ha ricevuto la delegazione italiana, parla di “impeto nelle relazioni economiche” e “nuovo ponte di amicizia” tra Italia, Crimea e Russia. Konstantinov, inoltre, ha invitato gli imprenditori italiani a investire in diversi settori dell’economia crimeana perché, sotto la protezione di Putin, il paese sta velocemente diventando una potenza economica regionale.