La Germania che accoglie. La Germania che respinge. Due facce di una stessa medaglia, unpreoccupante dualismo che all'indomani del dramma di Lipsiaha suscitato e continua a suscitare molti interrogativi.
Al ritorno dal suo viaggio in Etiopia - dove il Governo tedesco ha offerto denaro per frenare l'immigrazione verso l'Europa - la cancelliera Angela Merkel a Paderborn, città della Westfalia - Renania settentrionale - ha parlato chiaro: "abbiamo bisogno di un maggiore sforzo di coerenza per incrementare la deportazione" ha detto la Merkel,rivolta alla rappresentanza dei giovani dell'Unione (Junge Union).
E ha usato proprio questo termine, "deportazione" (Abschiebung), una parola che in tedesco, come in italiano, ha un suono sinistro ed evoca tristi memoriestoriche.
"Le persone che non hanno diritto a rimanere nel territorio tedesco devono essere rimpatriate - ha dichiarato la cancelliera che poi ha aggiunto - Fino ad oggi non si è agito in modo coerente. Nell'ultimo anno sono stati circa 900mila i rifugiati accolti nel nostro Paese provenienti per lo più dalla Siria. Tra questi ne sono stati identificati e riconosciuti come profughi il 60%".
"Queste persone - ha proseguito la Merkel - dovrebbero essere riconoscenti alla Germania,proporsi con disponibilità, apertura, curiosità. Ma soprattutto promuovere l'immagine di questo Paese.
Promuovere e ancora promuovere…" ha sottolineato la cancelliera.
Le cifre parlano chiaro
Sono stati circa 23mila i rimpatri forzati già effettuati nell'anno in corso, quasi il doppio di quello precedente. È aumentato, inoltre, in modo esponenziale a partire dall'estate scorsa, il numero dei profughi che hanno abbandonato la Germania di loro spontanea volontà; circa 14mila secondo gli ultimi dati forniti dal portavoce del governo federale Steffen Seibert.
Ma se tutto questo non bastasse, il Governo tedesco ha annunciato che, insieme ad una nuova legge sull'integrazione dei profughi, saranno varate più severe misure anti-terrorismo.E così, la favola della "Iron Lady" tedesca, che spalanca il cuore e le porte ai rifugiati di tutto il mondo si conclude qui, senza un lieto fine, spietatamente smentita dalle cifre.