Nel marzo 2017 l'eurodeputato polacco Janusz Korwin-Mikke - euroscettico fondatore del Congresso della Nuova Destra - aveva stupito ed indignato il Parlamento Europeo sostenendo, durante una seduta plenaria che «è giusto che le donne guadagnino meno degli uomini in quanto sono più piccole, più deboli ed anche meno intelligenti». Il presidente del Parlamento Antonio Tajani decise di sospenderlo, ma oggi, a quasi un anno e mezzo di distanza, il Tribunale di Strasburgo ha deciso di assolvere, riabilitare e risarcire il politico polacco

La dichiarazione choc e la reazione del Parlamento

Nel corso di un dibattito sul gap di genere nei salari, il deputato Korwin Mikke, non nuovo a dichiarazioni non politicamente corrette, affermò che le donne sono più stupide dei loro colleghi uomini e per questo motivo è giusto che guadagnino meno.

Di fronte a quelle parole profondamente ed inequivocabilmente sessiste, i presenti si indignarono profondamente. E, alle proteste in aula, fece seguito un'energica reazione dell’Ufficio di presidenza guidato da Antonio Tajani. All'eurodeputato venne comminata una sanzione esemplare. Mikke perse temporaneamente il suo diritto all'indennità di soggiorno e alla partecipazione delle attività parlamentari (eccezion fata per l'esercizio del diritto di voto in plenaria). Inoltre, all'euroscettico venne vietata la possibilità di rappresentare, per un anno, il Parlamento.

La decisione del tribunale

Korwin Mikke, in tutti questi mesi, non ha mai chiesto scusa e non ha mai rivisto le sue posizioni. Anzi, ha addirittura "sfidato" il Parlamento presentando un ricorso a Strasburgo.

E, qualche giorno fa, è arrivato il colpo di scena: il Tribunale UE - con un consiglio giudicante composto da 5 uomini ed una donna - ha deciso di annullare tutti i provvedimenti presi dall'ufficio di presidenza del Parlamento europeo. Lo scorso 31 maggio il collegio della Corte di Giustizia ha sentenziato che l'eurodeputato, nonostante le sue scioccanti dichiarazioni, ha ragione in quanto la sua condotta non è passibile di provvedimento disciplinare.

Il regolamento interno del Parlamento, infatti, considera "condotta sanzionabile" solo i comportamenti diffamatori, razzisti o xenofobi.

Il Tribunale, ha inoltre aggiunto che non c'è stata neppure la “turbativa” dei lavori d’aula argomentata dal Parlamento in quanto, in proposito, mancherebbero dei "criteri definiti in maniera chiara".

La Corte di Giustizia ha, infine, imposto al Parlamento Europeo di farsi carico anche del risarcimento patrimoniale del danno subito dall'eurodeputato Korwin Mikke.

La sentenza è stata definita da molti un vero schiaffo all'Europa che, da anni, si batte sul fronte della parificazione e l'uguaglianza di genere.