Il Parlamento inglese, con 344 voti contro 254, ha respinto la "New Clause 10", l'emendamento presentato dalle opposizioni per il rinnovo del progetto Erasmus Plus, il programma di scambio universitario rivolto ai giovani europei.

La votazione fin da subito ha fatto discutere e ha sollevato un vespaio di polemiche tra l'opinione pubblica, ma da Londra è intervenuto il sottosegretario all'Istruzione Chris Skidmore, il quale ha rassicurato gli studenti circa il fatto che il Regno Unito negozierà con l'Unione europea per garantirne la prosecuzione.

Erasmus Plus e Brexit possono essere compatibili

La notizia ha immediatamente fatto il giro del web innescando una serie di nutrite polemiche in merito alla scelta del governo inglese: storici, accademici e politici di tutta Europa sono rimasti attoniti di fronte al mancato rinnovo del programma Erasmus Plus sancito dall'esecutivo britannico, ma lo sconcerto più grande serpeggia soprattutto tra i diretti interessati: gli universitari.

In realtà, in queste ore è stato ribadito da diversi esponenti del governo inglese che il voto contrario all'emendamento non comporterà necessariamente l'uscita del Regno Unito dal progetto: si punta, infatti, a confermarlo tramite i nuovi negoziati che si terranno per gestire il post-Brexit.

L'accordo di recesso, infatti, rappresenterebbe una sorta di punto di partenza per ulteriori incontri, durante i quali si lavorerebbe per la partecipazione della Gran Bretagna ad alcuni progetti dell'Unione europea. La linea generale sarebbe quella di assicurare il prosieguo delle relazioni accademico-universitarie tra Inghilterra ed Europa anche attraverso il suddetto programma.

A tal proposito, ricordiamo che nello scorso mese di ottobre, Londra e Bruxelles si erano accordate per una continuazione della partecipazione del Regno Unito ai progetti di mobilità europea prevista a bilancio 2014-2020, e tra questi figurava proprio l'Erasmus Plus. In tale circostanza, ci si era presi l'impegno di individuare termini e condizioni della presenza britannica ai programmi comunitari in aree scientifiche, culturali, tecniche, istruttive e di attività giovanili.

Il programma Erasmus

Dal lontano 1987, quando venne per la prima volta realizzato il programma di scambio universitario noto come Erasmus, sono oltre 5 milioni gli studenti che hanno partecipato alla mobilità europea. Annualmente, 400.000 tra professori e allievi hanno la possibilità di recarsi in un altro Paese membro per conoscere lingua, cultura e abitudini della terra che li ospita.

L'iniziativa ha rappresentato una svolta per milioni di persone che hanno ampliato le loro conoscenze personali e professionali, migliorandone la vita e i progetti per il futuro. Oltre il 70% degli studenti che ne ha preso parte è tornato in patria con le idee chiare circa il tipo di carriera da intraprendere, e il 90% è stato formato in maniera ottimale per la collaborazione interculturale. Da ciò si comprende la grande preoccupazione che deriverebbe da una mancata adesione del Regno Unito, un Paese da sempre all'avanguardia e in grado di integrare ottimamente il capitale umano.