La decisione di Roberto Sanna, 34 anni, operaio sardo affetto da sclerosi laterale amiotrofica, di sottoporsi alla morte assistita in una clinica svizzera il 6 marzo 2021, riapre in Italia, priva di una legge in merito, il dibattito sul diritto di un malato irreversibile e consenziente a porre fine alla sua vita. In Spagna, intanto, il prossimo 20 marzo, entreranno in vigore le norme che permetteranno a ogni paziente terminale di avere la “muerte digna”, evitando il carcere a chi aiuta il malato in questo suo delicato passo: l'accompagnatore, così, non potrà essere perseguito per il reato di istigazione e complicità al suicidio, come avviene oggi in Italia.

Nel 2017, dopo che Fabiano Antoniani, per gli amici “Dj Fabo”, si sottopose al suicido assistito a Losanna, la madre, la fidanzata e il deputato dei Radicali Marco Cappato, dell’Associazione Luca Coscioni per depenalizzare l’eutanasia, furono indagati e accusati d'istigazione al suicidio. Soltanto l’intervento della Corte costituzionale impedì che i tre andassero a processo, deliberando la sentenza 242/2019 che recitava: “la non punibilità di chi aiuta una persona a suicidarsi quando questa è affetta da una patologia irreversibile con gravi conseguenze ed è in grado di manifestare una volontà libera e autonoma”. Tuttavia, nel frattempo, il Parlamento italiano non ha riempito questo vuoto legislativo.

Dal 20 marzo in Spagna è valida la legge sulla 'muerte digna'. In Italia c'è un vuoto legislativo

A Madrid, come accennato, dopo una lunga discussione, iniziata nel gennaio del 2020, a fine dicembre è stata approvata la legge sull’eutanasia con regole molto precise che sono poi identiche alla sentenza della Corte costituzionale italiana: la presenza di costante e intollerabile sofferenza per una malattia incurabile di un malato colpito da infermità o seminfermità invalidante con incidenza sull’autonomia fisica, senza possibilità di cura o di miglioramento.

Il malato irreversibile nel pieno delle sue facoltà mentali dovrà dichiarare per iscritto di volere porre fine alla sua vita.

Per le persone del tutto incapaci e prive di coscienza, invece, sarà richiesto un documento preliminare di assenso o un testamento biologico, firmati quando le condizioni mentali del richiedente l'eutanasia lo permettevano.

Rispettato il diritto per gli obiettori di coscienza tra infermieri e dottori: però da un'indagine dell’Ordine dei Medici di Madrid risulta che soltanto il 25 per cento del personale sanitario chiederebbe obiezione.

Nel pieno delle facoltà mentali, il malato chiede la morte assistita o usa il testamento biologico

La Spagna cancella così l’articolo 143 del Codice penale che parificava e puniva col carcere l’istigazione al suicidio all'accompagnamento di una persona consenziente. Non sono molti i Paesi al mondo che già ammettono e regolamentano l’eutanasia. In Europa, prima a legalizzare l'eutanasia fu l’Olanda nel 2001, mentre in Italia è considerata ancora "omicidio del consenziente" ed è punito dal Codice penale con gli art.

579 e 580.

Al contrario, il suicidio detto eutanasia passiva, assistito da un medico, come la sospensione delle cure, è un diritto inviolabile (regolato dalla Legge 219/2017). Ma c'è chi si oppone all'eutanasia: l'ente ecclesiastico la Congregazione per la Dottrina della Fede nella sua lettera “Samaritanus bonus“, afferma che il suicidio assistito è un atto illecito. Tuttavia, anche in Spagna esiste una certa contrarietà. Il Comitato Nazionale di Bioetica, che riunisce molti giuristi cattolici, e l’Opus Dei dicono "no" alla "dolce morte". Anche il Partito Popolare (PP) e l'estrema destra Vox negano ogni possibilità di suicidio assistito anche per un malato consenziente.

Il Partito Popolare, Vox e la Chiesa non sono favorevoli al diritto ad avere la "dolce morte"

Il presidente Santiago Abascal di Vox, formazione di estrema destra, più volte su Facebook ha parlato di "omicidio legale”. Però il suo pensiero non fotografa con esattezza il sentimento nazionale su un tema così delicato. In Parlamento a Madrid la legge è passata con 198 voti favorevoli e 138 i contrari. Un’indagine demoscopica, poi, del 2020 di Metroscopia mostra che l'87% degli spagnoli è a favore dell’eutanasia: è una considerevole percentuale che dimostra che una una larga fetta di cattolici chiede una regolamentazione del suicidio assistito.