Questo fine settimana in Svizzera si è tenuto il referendum contro la possibilità di coprire il proprio volto in pubblico. Proposta dalla destra conservatrice, l'iniziativa mira a una modifica costituzionale che imponga di rendere il proprio viso sempre riconoscibile. Ne è diretta conseguenza il divieto di utilizzo del velo integrale islamico (niqab o burqa) in pubblico. Tale iniziativa è stata approvata con il 51,2% dei consensi degli elettori e con l’adesione di 20 dei 26 Cantoni della Confederazione Elvetica.
Proposte del partito di destra Udc
Il referendum era sostenuto in particolare dal partito Udc (Unione democratica di centro). La principale conseguenza di questa modifica costituzionale è il divieto di indossare il velo integrale o qualunque cosa impedisca l'identificazione facciale d'un individuo. Nello specifico il Ticino, Cantone che nella storia della Svizzera è stato il portavoce di normative simili, ha aderito alla modifica costituzionale con il 60,5% dei consensi. Negli anni precedenti in Svizzera già sono state approvate proposte simili avanzate dallo stesso partito di destra (Udc), come quella del 2009, che con il 57,5% di voti ha negato la costruzione di ulteriori minareti, ovvero le torri delle moschee dalle quali il muezzin ripete, in determinate ore della giornata, l’appello alla preghiera ai credenti musulmani.
In Europa la Francia, l’Austria, il Belgio, la Bulgaria e la Danimarca avevano già vietato l’uso del velo integrale.
Il controprogetto proposto dal Governo
Tutt'ora la maggioranza del Parlamento ritiene che la proposta sostenuta dalla destra svizzera sia eccessiva. Il Governo, prima dell'esito di questo referendum aveva proposto un controprogetto nel quale si ipotizza l'obbligo di mostrare, quando richiesto, il proprio volto alle autorità al fine di poter essere identificabili.
In passato i cantoni di Ticino e di San Gallo avevano già vietato l’utilizzo del velo integrale nelle aree pubbliche. Altri 15 Cantoni avevano invece vietato di coprirsi il volto durante le manifestazioni sportive; infine i restanti 9 avevano norme specifiche.
Analisi dei dati riguardanti il referendum
Il 91% degli elettori dell’Udc ha votato a favore dell’iniziativa, mentre circa il 58% dei simpatizzanti dell’Alleanza del Centro ha dato il proprio consenso alla proposta.
Inoltre i dati statistici sul referendum rivelano che gli elettori più avanti con l'età sono stati i più favorevoli. Difatti solo il 45% della popolazione compresa tra i 18 ed i 34 anni ha espresso un voto favorevole all'iniziativa mentre, con la differenza del 12%, raggiungendo il totale del 57%, le fasce di età più alta hanno espresso un consenso più diffuso.