La grave crisi economica che sta colpendo il nostro Paese ormai da diversi anni, sembra proprio non voler risparmiare nessuno, sia per quanto concerne i diversi settori produttivi e dei servizi e sia per quel che riguarda le diverse aree geografiche. Ascoltando la tv, leggendo i giornali o i siti internet, non c'è giorno in cui non si parli della drammatica situazione che le imprese italiane stanno vivendo in questo periodo.

Spesso il problema delle aziende, non risiede tanto nel calo della domanda, ma nella difficoltà delle stesse nel reperire le risorse finanziarie necessarie a far fronte alle spese di gestione e, soprattutto, a portare avanti investimenti di rinnovamento e o miglioramento dell'attuale assetto produttivo.

Tra le regioni italiane che più di altre ha subito gli effetti devastanti della mancata erogazione dei finanziamenti a favore delle imprese vi è senz'altro l'Abruzzo. Stando ai dati diffusi da Confartigianato, in Abruzzo la riduzione dei prestiti alle sole imprese artigiane ha toccato quota dieci punti percentuali. Chieti e Teramo, in particolare, hanno fatto registrare picchi davvero elevati, con diminuzioni di poco al di sotto dei quindici punti percentuali.

L'Aquila e Pescara, al contrario, sembrano subire meno gli effetti della chiusura del credito, con cali del circa l'8% che, tuttavia, ha ugualmente causato un innalzamento del tasso di chiusura delle imprese ormai costantemente su livelli record.

Ora la palla passa nelle mani delle istituzione le quali hanno l'obbligo di trovare una soluzione a questo problema che, se non frenato, avrà effetti ancor più devastanti per l'intera economia abruzzese.