Scade il prossimo 5 ottobre la gara d’appalto della Commissione europea per la fornitura di prodotti alimentari e bevande per le mense e il ristorante della sede della Commissione a Lussemburgo (2017/S 169-346336): salumi, formaggi, frutta, pesce, carne, dolci e vino, per un valore totale di 4,9 milioni di euro. Al precedente bando che aveva come oggetto lo stesso servizio (2017/S 035-062679) non erano pervenute o erano state tutte respinte le offerte. Succederà la stessa cosa anche questa volta? Ne parliamo con Matteo Lazzarini, Segretario generale della Camera di Commercio Belgo-Italiana ed esperto di appalti pubblici europei e internazionalizzazione di impresa.

Dottor Lazzarini, come mai gare d’appalto così attraenti non suscitano una feroce competizione tra gli offerenti?

Gli appalti pubblici banditi dalle Istituzioni europee ricevono in generale pochissime offerte nonostante le procedure siano meno burocratizzate rispetto a un bando nazionale, i ribassi estremamente contenuti e i pagamenti molto veloci. Permane tuttavia una certa diffidenza verso l’Europa e gli appalti. I bandi, tra l’altro, sono accessibili gratuitamente e senza alcuna registrazione sul portale “TED - Tenders Electronic Daily”, il supplemento della Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. La lingua non è nemmeno un ostacolo. Questo bando di forniture agroalimentari è disponibile anche in italiano, compresa la descrizione delle procedure amministrative e le specifiche tecniche, ovvero le caratteristiche dei prodotti e la descrizione dettagliata delle prestazioni.

Più in dettaglio, in cosa consiste il bando?

L’appalto ha per oggetto la fornitura di prodotti alimentari e bevande per i sei ristoranti self service della sede di Lussemburgo della Commissione europea, che vendono circa 1800 pasti al giorno, per otto caffetterie e per una mensa scolastica. I lotti, che sono ben 17, prevedono la fornitura di prodotti freschi o surgelati di vario tipo e bevande alcoliche e analcoliche.

Oltre a pasta, carne, pesce e bevande troviamo anche mandorle, acciughe, biscotti, asparagi, funghi, olive, capperi, zafferano… Condizione fondamentale: i prodotti devono essere di qualità, garantiti senza OGM e una parte deve provenire da produzione biologica. Importante è anche il rispetto degli obblighi applicabili in materia di diritto ambientale, sociale e del lavoro.

I prodotti verranno degustati in fase di valutazione delle offerte?

La fornitura riguarda prodotti di “qualità extra” e, per alcune tipologie, tra i criteri di valutazione dell’offerta c’è una prova di degustazione per verificarne le qualità gustative, l’aspetto, la consistenza e l’eventuale comportamento alla cottura. Grande importanza viene data anche all’alimentazione sana ed equilibrata, che preveda un apporto nutrizionale completo. Per esempio, le marmellate devono essere a ridotto tenore di zucchero e vengono privilegiati i prodotti freschi e di stagione. La gestione degli ordini è un altro importante criterio di valutazione: trasporto, stoccaggio e gestione dei piani di consegna sono rilevanti ai fini dell’aggiudicazione.

Non trova che i produttori italiani dovrebbero partecipare numerosi ad appalti di questo tipo che premiano la qualità dei prodotti e la sostenibilità ambientale?

L’Italia è al secondo posto in Europa per numero di enti, imprese e associazioni coinvolte in progetti europei. Siamo bravi nell’europrogettazione. Anche nella partecipazione agli appalti banditi dalle Istituzioni UE ci difendiamo bene. Lo scorso anno, 2092 enti italiani hanno preso parte a 1365 appalti europei. La partecipazione a gare nel settore agroalimentare purtroppo resta però molo scarsa. I nostri produttori dovrebbero essere maggiormente supportati nelle procedure delle gare d’appalto internazionali che rappresentano un’ottima opportunità di business.

Inoltre, diventare fornitori ufficiali della Commissione europea è un buon biglietto da visita per la visibilità dell’azienda. La nostra Camera di Commercio assiste direttamente le imprese nei bandi europei e collabora con diverse associazioni e federazioni imprenditoriali per portare sempre più Italia in Europa.