Invece che rassicurare, la frase "le Pensioni non si toccano", ripetuta da più membri dell'esecutivo Renzi, è diventata un blocco ai sogni dei pensionati. Il primo ad aver detto questa famosa frase è stato proprio il premier Renzi dopo la pubblicazione del testo della spending review del Commissario straordinario alla spesa, Carlo Cottarelli.
Tale testo comprendeva una serie di misure volte a diminuire la spesa del bilancio e recuperare soldi da usare in un secondo momento per finanziare una serie di provvedimenti e manovre volte alla ripresa economica del nostro Paese, e, ovviamente, tra le misure figurava anche un deciso taglio alla spesa pensionistica.
All'epoca Matteo Renzi era corso ai ripari dichiarando che "le pensioni fino a 3 mila euro non si toccano". Tale intenzione è stata poi confermata dal ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan che in occasione dell'Ecofin ad Atene aveva esclamato: "Come ha già detto il premier Renzi, le pensioni non si toccano".
Purtroppo sembra che il vero significato di tale affermazione si sia trasformato da allora e invece di rassicurare i pensionati viene usato per indicare che il governo Renzi non intende effettuare modifiche al sistema pensionistico.
Infatti, dopo Padoan è stato il turno del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che attraverso l'eufemismo, "sulle pensioni non c'è nessun cantiere aperto", ci ha confermato che l'esecutivo Renzi non considera il sistema previdenziale una delle sue priorità; ad eccezione degli esodati.
Ieri l'ultima conferma ci è giunta per bocca del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio: "Non prevediamo nessun intervento sulle pensioni, ad ora. Non è nell'orizzonte del Governo mettere mano alle pensioni".