Nella puntata andata in onda ieri 29 aprile a Ballarò su Rai Tre, in un servizio fatto da Emanuela Giovannini, si è parlato del ricalcolo della pensione definitiva.
Pensione definitiva, che cos'è?
Come spiega bene nel servizio il pensionato intervistato la pensione definitiva è il calcolo dell'importo della pensione da parte dell'Inps, fatto tenendo conto dei dati Istat aggiornati. In pratica quando si va in pensione l'istituto fa una stima di massima al assistito e ne determina un importo temporaneo di pensione, ma sempre l'istituto dovrebbe ricalcolare l'importo della stessa pensione adeguandolo ai dati Istat arrivando così a definire la pensione definitiva, che è l'importo che spetta per legge al pensionato.
Errori Inps sul calcolo delle pensioni allarme mobilità
In Italia i controlli previdenziali vengono fatti su richiesta dell'interessato, per cui l'istituto non è tenuto ad effettuare dei controlli su eventuali errori Inps commessi nel calcolo della pensione, ed in questi casi gli errori Inps si scoprono solo se il pensionato si accorge di una discordanza, e questo è altamente improbabile perché non tutti sono in grado di verificare di persona la propria situazione. Come spiega chiaramente il presidente dell'associazione dei consulenti del lavoro, a rischio sono tutti coloro che hanno adoperato dei congedi parentali, o di altri tipi di anomalie della carriera lavorativa. Ed in particolare coloro che hanno usufruito specie nell'ultima parte della loro carriera di una mobilità.
Infatti in questi casi l'istituto commette un errore fondamentale, non rispetta la legge e non calcola il contributo aggiornandolo alle eventuali variazioni contrattuali stipulate per la mobilità.
I pensionati hanno tempo fino a luglio 2014
Per qualsiasi tipo di errore commesso dall'Istituto si può ricorrere entro 3 anni dalla emissione dell'assegno errato, tutti gli assegni avuti precedentemente sono prescritti per legge.
Ma la vera notizia che allarma i pensionati è che bisogna presentare l'istanza presso l'istituto INPS entro luglio 2014. Infatti per legge ed anche per una regola presente nell'Istituto a luglio scadono i termini per ricorrere contro l'istituto e far valere il diritto del pensionato.
Consigli dall'esperto
Per quanto riguarda un controllo del proprio assegno, tutti possono recarsi presso il proprio Caf di fiducia o presso gli uffici Inps territoriali, ma rischiano di trovare code chilometriche agli sportelli ed i tempi sono stretti.
Quindi il primo consiglio che possiamo dare è ingegnarsi di persona richiedendo il Pin Inps per chi non lo ha, e controllare online il proprio estratto contributivo con lo storico che l'Inps ha come base del proprio calcolo. Bisogna procurarsi tutti i dati economici e contrattuali avuti durante la propria carriera in pratica bisogna controllare i propri CUD o Modelli 730, e verificare anno per anno se l'Inps ha dei dati sbagliati (specie controllare gli anni di mobilità). Se si riscontrano delle anomalie allora è opportuno recarsi da un Caf o da un consulente del lavoro per farsi aiutare nel calcolo dell'assegno dovuto, e se il risultato riporta un'assegno più elevato, allora presentate istanza all'Inps. Attenzione potrebbe capitare anche il contrario.