Prosegue senza soluzione di continuità il dibattito relativo alla riforma della Scuola 2014: il piano stilato dal MIUR e messo su carta dal duo Giannini-Reggi si ripropone di rivoluzione l’universo dell’Istruzione in tempi brevissimi, ma in questo momento i punti oscuri sono certamente più numerosi delle certezze.



Al di là delle problematiche connesse al contratto e agli stipendi, continuano infatti a tenere banco le ipotesi di cancellazione delle graduatorie d’istituto (un autentico disastro per oltre 400mila precari) e quella di elisione di TFA e PAS, tutti provvedimenti che creerebbero un buco nero da dover riempire.



Il condizionale è forse da cestinare, dato che Giannini, Reggi e il MIUR hanno più volte sottolineato che la riforma della Scuola 2014 sfocerà in un decreto legge prima dell’estate.

Riforma Scuola 2014, MIUR e piano Giannini-Reggi: via TFA e PAS, l’abilitazione passa dal 3+2



Uno dei punti più discussi della riforma della Scuola 2014 che uscirà dal piano Giannini-Reggi-MIUR è al momento costituito dal percorso di abilitazione che dovranno compiere gli aspiranti docenti; sembra quasi certa l’introduzione della formula universitaria 3+2, con la necessaria frequentazione di un apposito di corso di laurea finalizzato ad intraprendere la carriera di insegnante.



Al termine dei tre anni bisognerà dunque specializzarsi e poi effettuare un tirocinio abilitante; il percorso di abilitazione così come viene configurato all’interno della riforma della Scuola 2014 prevede inoltre la cancellazione di TFA e PAS, con ciò segnando una svolta storica per quel che concerne l'iter di accesso all’insegnamento.



Il tirocinio da doversi effettuare al termine degli studi universitari dovrebbe infatti avvenire direttamente a Scuola sotto la supervisione di docenti senior, insegnanti ormai vicini al pensionamento che offrirebbero il proprio bagaglio di conoscenze ed esperienza. Una mole di interventi enorme insomma, che andrebbe razionalizzata nei giusti tempi e non incamerata all’interno di un frettoloso decreto legge così come previsto da Giannini, Reggi e il MIUR. Una riforma della Scuola 2014 dalla portata così ampia necessita infatti di ragionamenti più profondi ed articolati: tante le criticità da risolvere, in primis quella relativa alla possibile cancellazione delle graduatorie d’istituto.

Riforma Scuola 2014, MIUR e piano Giannini-Reggi: cancellazione delle graduatorie d’istituto autentico disastro per i precari



Oltre ad un rinnovato percorso di abilitazione, la riforma della Scuola 2014 di Giannini e Reggi prevede inoltre la cancellazione delle graduatorie d’istituto con conseguente affidamento delle supplenze brevi ai docenti di ruolo.



Il punto è che ad oggi le graduatorie d’istituto contano oltre 400mila iscritti, tutti precari, che hanno ottenuto il diritto all’iscrizione e che aspirano al posto di ruolo da doversi alimentare con supplenze brevi e percorsi di formazione. Cancellare le graduatorie d’istituto equivarrebbe a dire a questi 400mila precari ‘Grazie e arrivederci, inventatevi un altro lavoro’. A questo punto l’auspicio è che ogni manovra che si deciderà di perseguire venga prima preceduta da un ragionamento ampio e dettagliato su ogni possibile conseguenza.