Continua, sempre più accesa, la polemica sul piano del Miur per la prossima riforma della Scuola. Le proposte del ministro Giannini e dei suoi collaboratori, con il sottosegretario all'Istruzione Roberto Reggi in prima fila, continuano a far discutere e a suscitare le ire di molti docenti e dei sindacati.

Riforma scuola 2014: i prossimi passaggi del testo

Il piano scuola arriverà entro la prossima settimana sul tavolo del premier Matteo Renzi, a cui spetterà la decisione. Se dimostrerà di condividerne l'impostazione, il testo sarà poi consultabile pubblicamente dal 15 luglio e diventerà una legge delega entro il prossimo mese.

Il Miur spinge addirittura per un'approvazione rapida prima della pausa estiva dei lavori parlamentari.

Riforma scuola 2014, 36 ore: nuove precisazioni di Reggi

Lo stesso Reggi è tornato nuovamente a dettagliare la proposta in una intervista ad Italia Oggi, precisando in particolare la questione, spinosa, delle 36 ore. Nel nuovo intervento il sottosegretario spiega: "Non ho mai detto che i docenti passeranno da 18 ore di cattedre a 36 ore, si tratta solo di differenziare i carichi di lavoro nell'ambito degli orari previsti e che già oggi molti fanno".

"Ora il contratto nazionale - ha proseguito Reggi - prevede avanzamenti di stipendio solo con l'anzianità di servizio, con i sindacati invece tratteremo progressioni differenziate in base ai carichi di lavoro.

Il contratto diventerà flessibile. Stiamo lavorando a costanza di orario di lezione, 18 alle ore alle medie e alle superiori, 22 nella primaria, 25 per l'infanzia, un aumento dell'orario di cattedra non è mai stato nel novero delle cose. Ci sono poi le altre ore di lavoro, a cui si assolve dentro e fuori la scuola. E è su questo che agiremo".

Riconfermate quindi le intenzioni del Miur, che sembrerebbero rivolte a contabilizzare e premiare maggiormente i docenti che più si impegnano, anche al di fuori delle ore di insegnamento in cattedra. Un punto particolarmente sensibile è quello delle supplenze brevi, che potrebbero essere coperte dagli insegnanti dello stesso istituto scolastico cancellando, di fatto, possibilità di occupazione per i precari. 

Riforma scuola 2014: superiori da 5 a 4 anni

Un altro punto molto importante della riforma della scuola targata Giannini riguarda il taglio di un anno della scuola superiore, che nelle intenzioni del Miur dovrebbe passare da 5 a 4 anni.

"Io parto dalle esigenze dei ragazzi - ha affermato il sottosegretario Reggi in tal senso -. Se vogliamo migliorare il loro inglese, far studiare di più e meglio le nuove tecnologie e la storia dell'arte, possiamo coprire i nuovi interventi riducendo la durata del percorso. Senza ovviamente licenziare nessuno. Sono personalmente convinto che sia meglio tagliare un anno alle superiori che non alla primaria".

Riforma scuola 2014, le proteste dell'Anief

Ad opporsi al piano scuola, nella sua prima e sommaria formulazione, sono i sindacati del comparto scuola, Anief in testa. Il sindacato in una nota "respinge con forza la proposta che vorrebbe portare tutti gli insegnanti a 36 ore a scuola, spazzare via quasi mezzo milione di supplenti che hanno appena rinnovato le graduatorie d'istituto e ridurre di un anno le superiori".

L'Anief spiega che il Miur "dimentica il lavoro oscuro dei docenti: colloqui con i genitori, riunioni con i colleghi, compilazione dei registri, stesura di relazioni e programmazioni e progetti, preparazione delle lezioni, correzioni dei compiti degli alunni". Il presidente Marcello Pacifico osserva: "Siamo di fronte ad un'operazione immotivata: più indagini, nazionali ed internazionali, hanno dimostrato che i nostri docenti lavorano alla pari, se non più, dei colleghi degli altri Paesi avanzati".

Riforma della scuola che, in sostanza, sta sollevando una marea di polemiche. Ora si attende con impazienza la posizione di Renzi, che sarà chiamato ad esprimersi in merito nei prossimi giorni.