Con l'avanzare delle risorse tecnologiche, si sente sempre più spesso parlare di telelavoro. Telelavoro vuol dire lavorare da casa, o comunque lontani dall'azienda dalla quale si dipende, servendosi di tecnologie informatiche e della comunicazione.

Telelavoro come scelta per le aziende

Proprio per tale motivo, il telelavoro si configura come una possibile scelta per le aziende che permettono ai propri dipendenti di portare a termine i compiti loro assegnati presso una sede fisicamente diversa dall'azienda stessa, ma che può essere la casa del lavoratore e non solo.

Infatti, il telelavoro può essere di vari tipi: a domicilio, in cui per l'appunto il lavoratore lavora da casa, magari collegato con l'azienda mediante mail, Skype o piattaforme on-line specifiche; da telecentro, presso centri che hanno i mezzi per svolgere il lavoro in modalità remota; o ancora mobile, per il quale il lavoratore con connessione dati resta sempre collegato con l'azienda per eventuali comunicazioni, ma può spostarsi ovunque, come nel caso della categoria dei rappresentanti.

Telelavoro fonte di guadagno per aziende e lavoratori

Tale modalità di lavoro, se sfruttata nel modo giusto, può rappresentare una fonte di guadagno non solo per le aziende, le quali non dovrebbero mettere a disposizione un posto fisico nel quale il lavoro possa essere svolto, ma anche per il lavoratore, il quale azzererebbe i costi di spostamento, gestendo in modo autonomo il tempo da dedicare al lavoro.

Inoltre, con il telelavoro, si ha la possibilità di lavorare anche per aziende che non si trovano necessariamente nel comune nel quale si risiede, aumentando così la possibilità d'impiego e annullando i vincoli spazio-temporali.

Aspetti negativi del telelavoro

Il telelavoro, però, se da un lato offre numerosi vantaggi, ha un altro lato della medaglia con i suoi aspetti negativi: in primo luogo manca in Italia una legislazione che ponga delle regole per questa modalità di lavoro.

Inoltre è il lavoratore, al quale la flessibilità oraria può rivoltarsi contro con la richiesta da parte dell'azienda di molte ore da dedicare al lavoro, che nella maggioranza dei casi deve farsi carico del costo per i mezzi necessari al lavoro, come ad esempio il costo di chiamate o connessione internet; infine, non è da trascurare l'aspetto alienante, dovuto ai pochi contatti con l'esterno.

Bisogna quindi non fermarsi allo stereotipo di colui che lavora comodamente da casa, senza orari fissi e senza responsabilità dirette, perché questi aspetti vengono controbilanciati da altrettanti fattori di svantaggio.

Tra i telelavori oggi più diffusi troviamo il telemarketing, e in generale i lavori di call center come le ricerche di mercato e i lavori che prevedono il contatto telefonico, come uffici di prenotazioni e reclami. Ma vi sono anche altre tipologie di lavoro che possiamo includere: tutti quei lavori che richiedono l'utilizzo di dati aziendali facilmente condivisibili su piattaforme on-line, come l'inserimento dati (data-entry), la correzione di bozze, la stesura di articoli e l'editing.

Il telelavoro può diventare un'opportunità per aziende e lavoratori per organizzarsi in modo alternativo e produttivo affidandosi sempre di più alle potenzialità sempre crescenti delle risorse tecnologiche ed informatiche.