E' arrivato il gran giorno  in cui la riforma della Scuola approda al Consiglio dei Ministri. Fra le novità più discusse, oltre quella delle supplenze da eliminare e dei 100mila precari da assumere, vi è quella della meritocrazia, che apporterà cambiamenti anche alle buste paghe dei docenti. Come anticipato da Repubblica, i parametri che sono stati stabiliti prevedono una paga di 50 euro l'ora per corsi di recupero, di 35 euro l'ora per ore aggiuntive di insegnamento e di 17,50 euro l'ora per il tempo dedicato ad attività che hanno a che fare con la gestione e l'organizzazione della vita scolastica.

Le cifre sembrano interessanti e in alcuni potrebbero portare un incremento allo stipendio mensile. Ma cosa ne pensano i docenti di questo sistema? Lo hanno accolto con favore pensando all'incremento in busta paga, oppure no? Per stabilirlo riportiamo alcuni dei commenti lasciati in giro per il web dagli insegnanti, che ad onor del vero rappresentano l'idea espressa da tutti, perlomeno da chi si è esposto dicendo la sua.



Miur, nuove buste paghe e meritocrazia: i commenti

Margherita fa notare che bisognerebbe riconoscere tutto quello che i docenti fanno oltre alle ore di insegnamento frontale, lavoro svolto a scuola e non a casa la sera, come spesso avviene, dopo una giornata di otto ore lavorative.

Chiede che si tenga conto del fatto che la mattina i docenti arrivano 20 minuti prima della lezione, che durante la pausa pranzo correggono compiti, etc. Per non parlare di riunioni di ogni tipo, spese di viaggio, 'registri, relazioni, verbali, prospetti e prospettini da stendere' e per finire...gli incarichi aggiuntivi! Luana afferma che la meritocrazia deve interessare la didattica e le ore spese per l'insegnamento, mentre tutto il resto dovrebbe essere considerato straordinario.

Mauro dice che le ore aggiuntive vanno a vantaggio solo dei docenti più liberi, come i prof. di sostegno, educazione fisica, religione, etc. Secondo lui questo metodo comporterà dei disservizi in futuro, per giustificare le ore impegnate. Anche Mauro è d'accordo sul fatto che bisogna concentrarsi sulla cultura della scuola e dell'insegnamento. E voi? Cosa ne pensate? Siete d'accordo con quanto detto dai colleghi?