Continua a regnare l'incertezza sulla soluzione dei Quota 96 della Scuola: si adotterà un decreto legge ad hoc oppure rimandare il tutto alla Legge di stabilità? Si tratterà di pensionamento anticipato, con o senza penalizzazioni? Il Governo ha dato qualche indicazione: il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e i ministri per la Pubblica amministrazione Marianna Madia e dell'Istruzione Stefania Giannini hanno confermato la volontà di procedere con un piano per il pensionamento per quei dipendenti della scuola che, avendo maturato i requisiti anagrafici e contributivi per chiedere la pensione di anzianità o, in alternativa, di vecchiaia tra il 31 dicembre del 2011 ed il 31 agosto del 2012 secondo la normativa esistente prima della riforma Fornero (il decreto legge 201 del 2011), avevano fatto richiesta, non accolta, di pensionamento allo stesso modo dei docenti e dei dipendenti che i suddetti requisiti li avevano maturati al 31 dicembre 2011.

Tali requisiti si traducono, per la pensione di anzianità, nel compimento di sessant'anni di età ed aver versato almeno 36 anni di contributi o, in alternativa, aver compiuto sessantuno anni di età ed aver versato 35 anni di contributi o, ancora, indipendentemente dall'età, aver versato quarant'anni di contributi; per la pensione di vecchiaia i requisiti minimi consistono nell'aver compiuto i sessantacinque anni di età unitamente ad almeno venti anni di contributi.

Pensioni Quota 96, come si muoverà il Governo: ipotesi uscita frazionata

Dopo il Consiglio dei ministri fissato per venerdì 29 agosto certamente ne sapremo di più sulle intenzioni del Governo che sarà chiamato ad approvare, in quella seduta, le linee guida per la riforma della Scuola.

Ma l'ipotesi che si fa avanti è quella di far uscire dalla scuola i professori Quota 96 in maniera frazionata, ipotesi che parte dalla preliminare quantificazione non solo delle risorse necessarie, ma anche del numero esatto dei docenti e dipendenti che chiederebbero di andare in pensione fin da subito, dal 1° settembre prossimo o che posticiperebbero l'uscita dalla scuola ai prossimi anni.

Fatto questo calcolo il Governo potrebbe aprire all'accoglienza delle domande, con decorrenza già a partire dal prossimo 1° settembre 2014, delle domande dei più anziani di età che hanno anche accumulato i 40 anni di contributi, rinviando al 1° settembre 2015 l'accoglienza delle rimanenti domande. In entrambi i casi, tutti avranno diritto a godere degli stessi diritti di chi è andato in pensione avendone maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2011, ovvero l'assenza di penalizzazioni e tempi abbreviati per la liquidazione della buonuscita.