Non accenna ad esaurirsi il dibattito in tema di previdenza e pensione anticipata 2014: sul fronte di una possibile riforma continua a rimanere in piedi l’ipotesi di Poletti di istituire l’APA (Assegno pensionistico anticipato finanziato in parte dallo Stato in parte delle aziende) o in alternativa una forma di prestito erogata dall’INPS, ma a tenere banco in queste ore è l’accorato appello inviato alle istituzioni e al governo Renzi da Luigi Pagliuca, presidente della Cassa dei ragionieri, stando al quale risulta assolutamente necessario intervenire sugli attuali assegni previdenziali che vanno ridotti per poter consentire ai giovani di oggi di avere un assegno proprio domani: mentre si discute di una riforma della pensione anticipata 2014 che sia in grado di flessibilizzare il sistema rendendolo meno rigido e più aperto alla libera scelta dei lavoratori su quando uscire dal lavoro arriva dunque un grido d’allarme ben più consistente; secondo Pagliuca, in assenza di interventi, il sistema previdenziale non sarà in grado di rendere neanche 6-700 euro al mese a chi oggi versa i propri contributi.
Renzi e Poletti si trovano dunque ad un bivio: invece di pensare ad una riforma della pensione anticipata 2014 che punti ad introdurre piccoli accorgimenti l’ideale sarebbe ragionare su un ripensamento globale del sistema. Un obbligo più che una possibilità stando alle dichiarazioni di Pagliuca.