Non accenna ad esaurirsi il dibattito in tema di previdenza e pensione anticipata 2014: le ultime dichiarazioni rilasciate dal ministro Poletti e dal Commissario INPS Vittorio Conti certificano come in seno alla Legge di Stabilità arriverà una riforma della pensione anticipata 2014 che risulti in grado di flessibilizzare l’uscita dal lavoro, ma sul cammino dell’iter di riorganizzazione dell’istituto si vanno addensando parecchie nubi. Si perché Cottarelli prima e il Fondo Monetario Internazionale (FMI) poi hanno chiaramente fatto intendere che il nostro paese non può permettersi di incrementare la spesa pensionistica; il FMI si è addirittura spinto oltre arrivando ad invitare il governo Renzi a prendere in considerazione l’ipotesi di tagliare ulteriormente il monte spese previdenziale, una manovra in assenza della quale ‘sarà difficile ricavare i risparmi contabilizzati in sede di Spending Review’.
Il richiamo del FMI riferito a previdenza e riforma della pensione anticipata 2014 ripropone una volta di più l’annosa questione di una sovranità troppo spesso messa in pericolo da indebite ingerenze esterne; in un momento nel quale la volontà politica continua ad essere puntualmente sconfitta dal parere dei tecnici (la Ragioneria al momento conta più del Parlamento), i continui richiami provenienti dall’esterno contribuiscono ad irrigidire ancora di più il già delicato dibattito cui si assiste all’interno dei nostri confini, urge trovare una via intermedia in assenza della quale i margini di manovra dell’Esecutivo Renzi si assottiglieranno sempre più. Prima di fare il punto sulla futura riforma della pensione anticipata 2014 riepiloghiamo però requisiti e modalità di calcolo riferiti allo stesso istituto.