Il programma del Governo Renzi relativo all'istruzione denominato #labuonascuola sarà finanziato dalla Legge di Stabilità per un miliardo di euro per l'anno 2015 che diventeranno tre a partire dall'anno 2016. Il finanziamento non riguarderà un capitolo di spesa già esistente del Ministero dell'Istruzione, ma un programma che non ha ancora terminato la fase di consultazione avviata dal ministro Stefania Giannini e che, terminato l'iter di definizione, dovrà essere approvato nella sua versione definitiva con decreti attuativi a partire dall'inizio del 2015.

Ma non si tratterà solo di capitoli di spesa a favore del Miur: lo stesso ministero di Viale Trastevere dovrà contribuire alla spending review con tagli, alcuni dei quali già anticipati nelle scorse settimane, altri modificati ed altri ancora del tutto nuovi. Il piatto forte della riforma scolastica sarà costituito dall'assunzione dei circa 149 mila docenti precari a partire da settembre 2015: la Legge di Stabilità, all'articolo 3, istituisce un fondo per la realizzazione de #labuonascuola, con una duplice finalità: quella di realizzare un piano straordinario di assunzioni dei docenti precari da un lato e quella di favorire l'alternanza tra Scuola e lavoro dall'altro. Sul fatto che 1 miliardo di euro possa bastare per tutti i punti della riforma scolastica i pareri sono alquanto discordanti: già la sola assunzione dei docenti precari potrebbe utilizzare tutte le risorse stanziate.

Necessari, quindi, come detto, saranno i tagli attuati dal ministero che andiamo a leggere, insieme a tutte le altre misure:

  • riduzione del personale (da massimo 236 a 190) addetto agli uffici di diretta collaborazione del Miur: non potranno guadagnare più di 220 mila euro all'anno;
  • le commissioni degli esami di maturità a partire dal 2015 saranno composte solo da docenti interni che, tra l'altro, non avranno alcun compenso aggiuntivo (risparmio previsto: 147 milioni);
  • tagli sull'offerta formativa e sui progetti nazionali, rispettivamente, di 30 e 10 milioni;
  • novità sul taglio del personale Ata: non più di 5 mila unità, ma di 2.020 (risparmio di 50 milioni);
  • tagliate le supplenze brevissime: il dirigente scolastico non potrà più disporre contratti brevi per la sostituzione del personale Ata per i primi 7 giorni di assenza, ma dovrà ricorrere alle ore eccedenti anche dei collaboratori scolastici che saranno pagate con il Fondo per il miglioramento dell'offerta formativa;
  • supplenze brevissime docenti: il divieto di sostituzione è limitato ad un solo giorno di assenza;
  • eliminazione degli esoneri e dei semiesoneri dei collaboratori del capo di istituto;
  • il personale scolastico non potrà andare più in comando presso altre amministrazioni.