Proseguono le polemiche riferite al Test di Medicina 2015: il ministro dell’Istruzione Giannini e il MIUR continuano un forcing insistente nel tentativo di abolire il test d’ingresso a partire per l’appunto dal prossimo anno accademico, misura che però non si accompagnerebbe all’abolizione del numero chiuso. L’idea del ministro Giannini sarebbe infatti quella di prendere a modello il metodo francese prevedendo delle forme di sbarramento al termine del primo anno: un Test di Medicina 2015 così strutturato garantirebbe una chance a tutti assicurando anche un tetto al numero di iscritti, il punto focale però rimane sempre lo stesso: come configurare queste forme di sbarramento?
Tot di cfu incamerati, numero di esami sostenuti, test vero e proprio da dover superare: le opzioni ci sono ma non è ancora chiaro verso quale direzione voglia orientarsi il ministro Giannini, che di concerto col MIUR sta francamente contribuendo a creare più confusione che altro. Si perché dichiarazioni gettate nella mischia senza alcun fatto concreto all’orizzonte rischiano solo di destabilizzare ‘il popolo’ di studenti intenzionato a sostenere il Test di medicina 2015. Se lo stesso Test di Medicina 2015 continua dunque a far discutere, la situazione riferita all’avvio di quest’anno accademico non appare meno infuocata: tra le Università a rischio implosione l’Ateneo di Bari, con le 237 matricole che hanno superato il test d’ingresso ormai da troppo tempo in attesa dell’avvio delle lezioni.
I ritardi sono dovuti all’ammissione con riserva garantita a più di 400 studenti a seguito del ricorso vinto, con conseguente grande imbarazzo per l’Ateneo barese che non sa come organizzarsi per consentire l’avvio delle lezioni.