A ventiquattrore dalla storica sentenza pronunciata dalla Corte di Giustizia Europea si moltiplicano i dubbi e le incertezze del popolo degli insegnanti in attesa della stabilizzazione. Questo mentre tutti i sindacati esprimono una profonda soddisfazione per questa storica sentenza e il ministro Giannini, dai microfoni di Mattino 5 faceva dichiarazioni di segno opposto. Come a dire non è successo niente, non cambia niente. Noi andiamo avanti per la nostra strada e assumeremo la I fascia riservando 40.000 cattedre al prossimo concorso.

L'intervento del ministro

"Ci avevamo già pensato", dice in televisione la Giannini annoverando La Buona Scuola come provvedimento in linea con i dettami europei.

Continua dicendo che quanto avveniva nella scuola italiana era da considerarsi una piaga da eliminare proponendo come ha fatto il governo il piano anticipato di assunzioni. Nei fatti commette un grossolano errore di calcolo calcolando in 190.000 unità i precari della scuola che hanno diritto al ruolo, sommando i 40,000 prossimi assumendi da concorso con quelli della famigerata I fascia.

Le reazioni

Sinceramente, come ha avuto modo di commentare un sindacalista interpellato sul fatto sulle pagine del Corriere della Sera, queste dichiarazioni lasciano pensare a due ordini di motivazioni: o non hanno ancora assorbito la tremenda mazzata europea che si è abbattuta come un maglio sull'inconcludente e incostituzionale progetto di riforma denominato La Buona Scuola, oppure si cerca di minimizzare il danno derivante dalla pioggia di ricorsi nei tribunali italiani che saranno patrocinati dai sindacati italiani, nonché dalle migliaia di avvocati che condurranno azioni individuali tese a far riconoscere ai precari anche i danni per i mancati adeguamenti di stipendio derivanti da una siffatta sentenza.

Conseguenze legali

La sentenza si riferisce al ricorso Anief impostato sulla disciplina di contratti ripetuti per periodi di tempo superiori ai 36 mesi, conseguente ad un precedente ricorso per chiedere l'ammissione alle Graduatorie ad Esaurimento chiuse nel 2007, il cui respingimento costituisce prova di perfetta diligenza del lavoratore che chiede la stabilizzazione.

Si tratta di una sentenza apripista che non osta i ricorsi di chi dispone di un numero inferiore di contratti e di tempi minori a quanto fatto con Anief. Del resto basta consultare il decreto legislativo n. 368 del 2001 (di attuazione della Direttiva 1999/70/CE sul lavoro a tempo determinato) che appare anche meno restrittivo della Direttiva stessa perché lega il requisito della stabilizzazione piuttosto che ai "36 mesi" (con precisione si parla di 3 anni) al fatto che un contratto a tempo determinato (di durata inferiore ai 3 anni) può essere prorogato una sola volta; quindi già due contratti fanno scattare l'inadempimento.

Infatti, come recita l'art. 4 del su richiamato d.lgs: Art. 4 , il rinnovo è ammesso solo una volta e dietro il consenso del lavoratore. Sinceramente non si capisce come la Buona Scuola possa considerarsi in linea con le direttive europee dal momento che continua la discriminazione in atto tra docenti, anzi, ne costituirebbe aggravante.