Prosegue il dibattito su pensioni lavoratori precoci e previdenza: come andiamo ormai ripetendo da diverso tempo, una delle poche vie di risoluzione della vertenza consiste in una riforma dei meccanismi di accesso alla pensione anticipata che consenta agli stessi lavoratori precoci di ‘aggirare’ i requisiti previsti dalla Legge Fornero, ma ogni ipotesi di riforma viene sempre ad essere bloccata da problemi di natura economica: ‘Mancano le coperture’ è il ritornello che arriva da governo e Istituzioni. Eppure in questi giorni è venuto a galla il clamoroso caso delle quattro righe elise dalla Legge Fornero che hanno consentito ad oltre 160mila individui di percepire delle Pensioni d’oro faraoniche, un giochetto che alle casse dello stato costerà 2 miliardi e 603 milioni di euro in un solo decennio.
Manovre come queste certo inficiano la credibilità di un governo che continua a nascondere i mancati interventi sul fronte previdenziale con la problematica delle coperture economiche quando in realtà esistono individui ‘baciati dalla sorte’ che arriveranno a percepire oltre 37mila euro al mese di pensione. Tornando al caso pensioni lavoratori precoci, le due ipotesi che paiono al momento più plausibili sono la fissazione di Quota 62 come soglia d’accesso alla pensione anticipata o la configurazione dell’APA o Mini-Pensione, soluzione questa che non inciderebbe comunque sul caso pensioni lavoratori precoci in modo strutturale e profondo.